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Concato sfida Albano sul 25 aprile: "Grave che Salvini non partecipi"

A poche ore dalle parole di Albano che commentava così il 25 aprile ("Mi domando da cosa ci dobbiamo liberare"), arriva la risposta di Fabio Concato che attacca Salvini: "Sbagliato che non partecipi alla Festa. In Italia non tira una bella aria"

Concato sfida Albano sul 25 aprile: "Grave che Salvini non partecipi"

Botta e risposta tra cantanti sul 25 aprile. A poche ore dalla domanda retorica con cui Albano, a proposito della Festa della Liberazione, si chiedeva "da chi ci dobbiamo liberare", arriva puntuale la risposta ostinata e contraria di un'altra ugola d'oro della musica italiana: Fabio Concato. Intervistato da Adnkronos, il cantante noto per "Domenica bestiale" ha spiegato che dal suo punto di vista "più passano gli anni e più è necessario ricordare perché bisogna sempre avere memoria di quello che è stato. Alle celebrazioni per il 25 aprile dovrebbero partecipare tutti". Compreso Matteo Salvini. Come noto, il capo del Viminale non sfilerà con i "fazzoletti rossi" e il giorno della Festa della Liberazione sarà a Bagheria, in provincia di Palermo, per partecipare a un sit-in contro la mafia.

Secondo Concato, "il fatto che Salvini non ci sarà è un gravissimo errore. Non reputo la Lega un movimento nazifascista - la precisazione del cantautore milanese il cui vero nome, in realtà, è Fabio Bruno Ernani Piccaluga - e credo che una buona parte del popolo leghista si aspetti che Salvini ci sia, anche se ha già annunciato che non ci sarà". Lo scontro con Di Maio? Per Concato "è in queste situazioni che è fondamentale dimostrarsi uniti per motivi che sono elementari". Quindi una riflessione di più ampio respiro su come è cambiato nel tempo il significato dell'importanza del giorno della liberazione. "Non tira una bella aria, non dico che siamo tornati agli anni '20 ma stanno prendendo piede molti movimenti di estrema destra che sfruttano l'ignoranza di buona parte del popolo per creare un clima di odio.

Sinceramente non mi sento per niente tranquillo", ha concluso l'autore di "Fiore di maggio".

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