Politica

Il Consiglio di Stato impone: eterologa gratis

La sentenza choc: la Regione dovrà pagare la fecondazione a tutti perché il bilancio è ok

Sabrina Cottone

È ancora una volta la magistratura a capovolgere le decisioni della politica. Il Consiglio di Stato ha sentenziato che in Lombardia è illegittimo che il sistema sanitario faccia pagare ai cittadini la fecondazione eterologa, ovvero con donatore di seme e ovulo esterno alla coppia. Le tariffe delle prestazioni variano tra i 1.500 euro e i 4.000, in base alla complessità dell'intervento. Dopo la sentenza della Corte costituzionale del 2014, che ha passato un colpo di spugna sulla legge 40 ed eliminato il divieto di fecondazione eterologa dalla legislazione italiana, adesso arriva la decisione del Consiglio di Stato: la Lombardia deve finanziare anche coloro che decidono di ricorrere alla fecondazione artificiale eterologa.

A colpire il Consiglio di Stato, come già il Tar lombardo, è la diversità di trattamento tra coloro che chiedono la fecondazione omologa (che cioè impiega ovuli e spermatozoi della coppia) e che ricevono i trattamenti grazie al sistema sanitario, pagando solamente il ticket, e chi invece richiede interventi per l'eterologa. «La determinazione regionale di distinguere la fecondazione omologa da quella eterologa, finanziando la prima e ponendo a carico degli assistiti la seconda, non risulta giustificata» scrivono i giudici amministrativi. Nell'ordinanza citano anche la sentenza della Corte Costituzionale di due anni fa e parlano di «disparità di trattamento lesivo del diritto alla salute delle coppie affette da sterilità o da infertilità assolute».

Al di là delle decisioni giudiziarie e politiche, il tema è anche quello dei fondi che mancano all'appello, perché la fecondazione artificiale eterologa non fa ancora parte dei Lea, i livelli essenziali di assistenza forniti dal Servizio sanitario nazionale e quindi la Lombardia avrebbe dovuto ricorrere a fondi propri. Un decreto del governo Renzi sui nuovi Lea è atteso a giorni e il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha detto di «aver inserito fin da subito sia la fecondazione omologa che quella eterologa».

Nell'attesa che ciò accada, la Regione Lombardia, pur assicurando che rispetterà la legge e si adeguerà alla sentenza, per deliberare attende che i nuovi fondi del Servizio sanitario nazionale diventino realtà. Ma non nasconde perplessità e in parte critica la sentenza del Consiglio di Stato. A parlare è l'assessore al Welfare, Giulio Gallera: «Leggendo la sentenza, trovo curioso che i giudici amministrativi censurino la disparità di trattamento tra le coppie solo perché Regione Lombardia ha un sistema sanitario virtuoso e con un bilancio in attivo. Seguendo il ragionamento dei giudici, questa disparità di trattamento sarebbe stata ritenuta corretta per tutte quelle Regioni, cioè la maggior parte, che hanno conti in dissesto».

In sostanza, se la Lombardia non fosse stata una Regione «virtuosa», avrebbe potuto fare come voleva.

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