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Il consiglio utile

S tiamo entrando nel picco dell'influenza che spesso però si confonde con le sindromi parainfluenzali, che hanno sintomi simili ma sono causate da agenti diversi e hanno anche un andamento differente.

Anche i cani e i gatti vanno incontro a disturbi respiratori, durante l'inverno. Nulla hanno a che fare con l'influenza vera, che è malattia tipica dell'uomo, del cavallo, dei suini e degli uccelli. In cani e gatti si tratta di altri agenti non trasmissibili all'uomo che però causano tosse, congiuntivite e talvolta febbre. Per alcuni di questi virus esistono vaccini efficaci, mentre per tutti gli altri non esiste alcuna forma di prevenzione farmacologica.

Come già detto, i sintomi sono sovrapponibili a quelli delle comuni sindromi da raffreddamento dell'uomo. Sternuti, tosse, un abbaiare (o miagolare) rauco o inesistente, congiuntivite, sono i più evidenti e meno preoccupanti, perché in questo caso non v'è nulla da fare se non attendere che passino da soli, come accade per noi.

La situazione è decisamente più preoccupante se ai precedenti sintomi si assomma la perdita dell'appetito e se l'animale è «caldo». In questo caso in attesa del veterinario e degli antibiotici, si potrà dare un'adeguata dose di aspirina o paracetamolo al cane (MAI al gatto) ed eventualmente qualche goccia di codeina per la tosse.

Poi riposo ma niente latte e cognac.

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