Politica

Il consiglio utile

I gatti, si sa, vomitano con una notevole frequenza, nettamente superiore a quella dei cani. D'altronde è facile intuire il perché. Derivano dai grandi felini, leoni, tigri, leopardi che ingoiano le prede quasi senza masticarle, ossi compresi naturalmente. Per liberarsi di ossi, cartilagini dure e altri alimenti che possono creare lesioni a stomaco e intestino esiste un metodo molto semplice, in natura, cioè appunto vomitarli. E così fa il gatto quando ingerisce qualcosa che gli «sta sullo stomaco», tanto da andarsi a cercare la cosiddetta «erba gatta» per facilitare l'espulsione di quanto fa fatica e non riesce a digerire. Non è un problema solo di alimentazione ma anche di igiene personale. Il gatto fa le proprie pulizie del mantello leccandosi meticolosamente, il che lo induce a ingerire boli di pelo che spesso vomita come fossero corpi estranei.

Che un gatto vomiti dunque, non deve preoccupare, è un fatto frequente e normale. Certo, se vomita cinque o sei volte in uNa giornata, qualcosa si deve fare e il primo consiglio è di tenerlo a digiuno: niente acqua né cibo, per tenere tutto a riposo.

Poi, se in casa avete del banale Plasil sciroppo per bambini (Metoclopramide), un mezzo cucchiaino un paio di volte nella giornata non potrà causare alcun danno e diminuirà almeno la nausea.

Commenti