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Il consiglio utile

A nche loro invecchiano purtroppo chi meglio chi peggio, ma non sfuggono a una delle poche leggi «giuste» della natura. La livella esiste per tutti gli organismi viventi. La vecchiaia del cane è, di solito, molto più problematica rispetto a quella del gatto che è capace di arrivare a 18 anni con un fisico non compromesso dall'età.

Il cane, come l'uomo, generalmente mostra tutti i suoi anni: i peli del mantello, specie quelli del muso, diventano bianchi, infeltriti e ruvidi, la vista diminuisce, come l'udito, le gengive si riempiono di tartaro, sanguinano e i denti cominciano a ballare per poi cadere uno dopo l'altro. Mentre l'andatura diviene rigida a causa delle numerose artrosi che colpiscono le articolazioni ossee, degenerazioni che invece affliggono in misura notevolmente minore i felini.

Nei cani si evidenziano anche alterazioni del comportamento, oltre a quelle fisiche. La vecchiaia li costringono infatti a ridurre notevolmente le loro esplosioni di gioia giovanili che si trasformavano un tempo nella voglia di uscire continuamente e in rapide sgroppate nei campi di sgambamento o nel giardino di casa. Anche i cani più longevi e più dotati di energia, come i beagle per esempio, rallentano i movimenti che diventano rigidi e strascicati.

Questo non accade, o accade solo parzialmente, per i gatti che arrivano a considerevoli età saltando ancora sulle caldaie o sui mobili alti della cucina e scendendo da questi con l'eleganza di un tempo. Il massimo che può mostrare un gatto anziano è una maggiore frequentazione di cuscini e divani, specialmente d'inverno. Talvolta i felini, che adorano il caldo, si acquattano talmente vicino alle braci del camino da farsi schizzare tizzoni ardenti sul pelo senza manifestare il minimo timore di bruciacchiarsi. Tutto questo naturalmente se non subentrano particolari malattia a guastare la vecchiaia dei baffuti ospiti di casa.

Per alleviare gli inevitabili danni dell'età, anche ai cani è opportuno somministrare integratori alimentari, oltre a una corretta alimentazione. Oggi si chiamano nutraceuticals e, in certe razze a rapido sviluppo, sarebbe importante iniziare a somministrarli ben prima della fase di anzianità. I più indicati ed efficaci sono i protettori delle cartilagini come i GAG (Glucosamina e Condroitina solfato), spesso associati a complessi vitaminici e minerali. Naturalmente non ci si devono attendere miracoli, ma solo un rallentamento dell'usura cartilaginea che comporta una migliore funzionalità articolare e quindi un'andatura più fluida.

Come per l'uomo, l'elisir di giovinezza deve ancora essere inventato.

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