Politica

Consip, interrogato Romeo: "Mai conosciuto papà Renzi"

L'imprenditore napoletano incontra il gip nel carcere di Regina Coeli. I suoi legali : "Non ha mai dato soldi a nessuno"

Consip, interrogato Romeo: "Mai conosciuto papà Renzi"

"Alfredo Romeo non ha mai dato soldi a nessuno e non ha mai incontrato Tiziano Renzi o persone legate all'entourage dell'ex premier".

A dirlo sono gli avvocati Francesco Carotenuto, Giovanni Battista Vignola e Alfredo Sorge, i legali dell'imprenditore campano arrestato il primo marzo per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti Consip e che ha incontrato questa mattina il gip Gaspare Sturzo, il pm Mario Palazzi e il procuratore aggiunto Paolo Ielo per l'interrogatorio di garanzia.

"Non abbiamo ancora sciolto la riserva se rispondere o meno alle domande del gip", hanno detto i legali prima di entrare nel carcere di Regina Coeli dove è detenuto, "Con Romeo ci siamo visti venerdì scorso e ci siamo detti che avremmo dovuto fare una valutazione alla luce degli atti depositati".

Alla fine la strategia è stata quella di non rispondere. I pm sono rientrati a piazzale Clodio dopo circa un'ora dall'inizio dell'interrogatorio. Al centro dell'indagine c'è una gara di "facility management", ovvero di servizi per la pubblica amministrazione per un valore totale di 2,7 miliardi. Il bando è stato emesso nel 2014 e suddivideva i servizi in 18 lotti. Romeo puntava ad aggiudicarsi quello da 143 milioni di euro per l'affidamento di servizi (dalla pulizia alla manutenzione) in una serie di palazzi istituzionali a Roma. Secondo l'accusa, però, l'imprenditore avrebbe corrotto il dirigente Consip Marco Gasparri affinché gli desse una serie di informazioni indispensabili per vincere.

A parlare per Romeo sono però - di nuovo - i suoi avvocati. "All'interno della Consip, Alfredo Romeo non era affatto un privilegiato bensì era emarginato", spiega Vignola. "Altro che corruttore, lui è stato fregato più volte così come è stato rappresentato in un esposto presentato lo scorso aprile in Consip e per conoscenza all'Anac e all'Antitrust".

In ogni caso -aggiunge il legale - non si tratta di un "grande corruttore", come viene rappresentato dai media, ma "abbiamo a che fare con un episodio di corruzione, ammesso che ci sia stata, non dico di quattro soldi, ma quasi".

Commenti