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Per la Consob in pole l'euroscettico Rinaldi

Anche Casaleggio dà l'ok all'allievo di Savona. Lega e M5s sempre in lite su Rai e Servizi

Per la Consob in pole l'euroscettico Rinaldi

Roma - Nelle dichiarazioni ufficiali Matteo Salvini e Luigi di Maio, i due azionisti di maggioranza del governo Conte, lanciano segnali di tregua con l'Europa. Poi, però, vogliono spedire al vertice di Consob, l'autorità di vigilanza sulla Borsa, Antonio Maria Rinaldi: un euroscettico con posizioni durissime contro le istituzioni europee. Lunedì sera, durante la cena che ha sancito la tregua nell'esecutivo dopo lo strappo sul decreto fiscale, i due vicepremier hanno trovato un'intesa di massima sul nome del successore di Mario Nava, ex presidente di Consob spinto alle dimissioni il 12 settembre scorso. L'Autority è da 42 giorni senza un capo. Il tempo necessario a trasformare l'allievo del ministro per gli Affari europei Paolo Savona in una star televisiva. Il nome di Rinaldi ha incassato il sigillo di Davide Casaleggio e la benedizione della platea grillina nel corso di Italia 5 Stelle. Superato l'ostacolo politico, c'è ora lo scoglio della Bce che potrebbe non gradire al vertice dell'Autority un nemico dell'Europa.

Rinaldi arriva dalla scuderia di Savona ma con il placet dell'ex ministro democristiano Vincenzo Scotti, il vero suggeritore politico di Di Maio. Rinaldi è, infatti, consulente e professore di Economia politica alla Link campus university di Roma, la creatura di Scotti dove il M5s pesca la classe dirigente. In passato è stato docente all'Università Gabriele D'Annunzio di Chieti-Pescara e direttore generale della Sofid (capogruppo finanziaria dell'Eni). Una carriera modesta. Ma a catapultarlo nella politica nazionale sono state le invettive tv contro i burocrati europei e le loro ricette economiche. Per Rinaldi «il governo Conte dove arrivare a sfondare la soglia del 5 % nel rapporto tra deficit e Pil». Tesi azzardata, per chi forse sarà chiamato a tutelare i risparmi. I profili social dell'allievo di Scotti e Savona sono un'artiglieria contro l'Europa.

Se il capitolo Consob appare chiuso, restano aperti altri due dossier sul tavolo del governo: Rai e Servizi segreti. Per le nomine Rai, l'ad Fabrizio Salini ha pronto uno schema di intesa da sottoporre al Cda: Giuseppina Paterniti al Tg1 in quota M5s, Gennaro Sangiuliano al Tg2 con l'ok di Salvini e la conferma di Luca Mazzà al Tg3. Al momento, però, non c'è accordo tra Lega e M5s sul Tg1. Per il riassetto dell'intelligence, il ministro Salvini dovrà rivedere i piani.

Accettando la conferma, fino a gennaio, di Alessandro Pansa al Dis e Alberto Manenti all'Aise.

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