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Consulta: ecco gli aumenti per gli statali

L’incognita arretrati per i 6 mesi che mancano alla fine del blocco abolito dai giudici: chi avrà l'aumento

Consulta: ecco gli aumenti per gli statali

"Chiediamo l’apertura immediata di un tavolo di contrattazione per arrivare al rinnovo del contratto subito". Così i segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa, Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco, in merito alla sentenza della Consulta sul blocco illegittimo dei contratti nella Pa. "Il governo non ha più alcun alibi, l’alta corte si è espressa giudicando illegittimo il protrarsi del blocco della contrattazione. Per questo vogliamo che il governo avvii subito il confronto per arrivare presto al rinnovo dei contratti nella Pa", proseguono i dirigenti sindacali. "Per quanto ci riguarda, siamo in campo con una mobilitazione che partirà con le tre grandi assemblee di inizio luglio, con tutti gli Rsu eletti a marzo, le lavoratrici e i lavoratori. Sarà il momento in cui avremo la nostra piattaforma nazionale e quelle di settore, per dire al Governo come si possono e si devono rinnovare i contratti. Il Governo non può più nascondersi nè accampare alcuna scusa, si dimostri all’altezza e
ci convochi per avviare il confronto per il rinnovo", concludono.

C’è però una piccola buona notizia per i dipendenti pubblici. È vero che la sentenza della Corte costituzionale vale solo per il futuro e quindi non dovrebbe prevedere la restituzione degli arretrati. Ma è anche vero che il blocco della contrattazione, dichiarato illegittimo d’ora in avanti, è in vigore fino alla fine dell’anno. Per i sei mesi che mancano alla fine del 2015, in sostanza, gli arretrati potrebbero essere dovuti. Qui una cifra di riferimento non c’è, Il Def non ne parla né potrebbe. Ma dovremmo essere intorno ai 3-400 milioni di euro, al netto delle tasse.

Adesso, per la prima volta, le due cose si faranno insieme. E il governo è intenzionato a sfruttare questa leva per non dividere la torta degli aumenti in parti uguali per tutti.

Non solo perché non se ne accorgerebbe nessuno: anche con quella voce da 1,6 miliardi scritta nel Def, i dipendenti pubblici avrebbero un aumento medio di 42 euro lordi al mese.

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