Politica

Il contagio Zika si allarga: in Texas il primo caso dopo un rapporto sessuale

Un paziente sarebbe stato infettato dal batterio dopo aver avuto contatti con un soggetto malato, tornato dal Venezuela dove il virus è presente

Zika sta prendendo forza. Le autorità sanitarie del Texas hanno accertato un altro caso di contagio nella contea di Dallas. Questa volta però si tratterebbe del primo caso di trasmissione attraverso un rapporto sessuale e non come è successo fino ad oggi a causa della puntura di zanzare infette. «Il paziente è stato infettato dal virus dopo aver avuto contatti sessuali con un individualo malato, tornato dal Venezuela dove Zika è presente», dicono le autorità.Si tratta del secondo caso negli Stati Uniti, il primo contratto sul territorio continentale dopo quello registrato alle Hawaii. Il Center for desease control and prevention (Cdc) americano aveva già rivolto un appello alle donne in stato di gravidanza a evitare viaggi e soggiorni nei paesi colpiti dall'epidemia, ma ha precisato di non aver avuto ruolo nell'accertamento della via del contagio nel caso texano.L'autorità sanitaria della contea di Dallas ha aggiunto che al momento non sono stati segnalati casi di contagio locale del virus tramite zanzare. Tuttavia, i casi possono essere «importati» da chi ritorna da un viaggio dall'America Latina e dai Caraibi. Sarebbero invece sei, nella sola contea di Harrys in cui si trova Houston, i casi di malati che hanno «riportato» il virus di ritorno da viaggi nei paesi alle prese con Zika che provoca una febbre e lesioni della pelle ma se colpisce donne incinta i bambini nascono con una deformazione, microcefalia, che comporta una testa molto più piccola rispetto al resto del corpo e quindi gravi ritardi mentali. È scattata la corsa al vaccino tra le aziende farmaceutiche mondiali per sconfiggere il virus, dopo la dichiarazione ufficiale da parte dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) di stato di «emergenza di salute pubblica internazionale». Anche l'Unicef ha lanciato un appello per raccogliere 9 milioni di dollari per programmi destinati a limitare la diffusione del virus Zika e mitigare il suo impatto sui neonati e le loro famiglie in tutta la regione dell'America Latina e Caraibi. L'obiettivo è quello anche di spingere la ricerca per accertare il legame fra il virus e la malformazione al cervello che colpisce i feti. «Anche se non c'è ancora alcuna prova conclusiva su un nesso di causalità tra la microcefalia e il virus Zika, vi è abbastanza preoccupazione per giustificare un'azione immediata», ha affermato Heather Papowitz, senior advisor dell'Unicef per le emergenze di salute. Altri due casi si sono registrati in Irlanda e dall'America, dopo la conferma di sette persone contagiate, nell'area di Houston, si amplia la lista dei Paesi in cui gli esperti di salute pubblica Usa invitano le donne incinte a non recarsi, a causa della diffusione del virus Zika.

I Paesi in cui il virus è diffuso e rappresentano un pericolo sono diventati 28 e spaziano dal Messico al Paraguay, da Capo Verde al Brasile.

Commenti