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Conte chiede a Di Maio: "Questo posso dirlo?". E il grillino: "No"

Il dialogo con Luigi Di Maio riportato dal Corriere durante il discorso alla camera del premier Conte

Conte chiede a Di Maio: "Questo posso dirlo?". E il grillino: "No"

Il passaggio alla Camera per il governo Conte non è andato bene così come quello al Senato. E non per i numeri, i voti arrivati sono stati più del previsto, ma per gli scivoloni che - suo malgrado - ha commesso il giurista ora presidente del Consiglio.

Partiamo dall'inizio. Ieri Conte ha fatto infuriare la Camera per non aver citato Piersanti Mattarella, fratello del Capo dello Stato, con il suo nome. Ma chiamandolo solo un congiunto". Delrio lo ha bacchettato, e in aula è scattata la bagarre. Ma non solo. Perché prima di prendere la parola per le repliche, il giurista è rimasto per qualche lungo secondo a cercare gli appunti che si era portato da casa. Non li trovava. E mentre parlava col vicepremier grillino seduto al suo fianco, chiedendo di trovargli i figli giusti, non si è accorto che il microfono era già aperto e stava registrando il dialogo.

Niente di che. Ma il Corriere oggi riporta anche un altro siparietto particolare. Conte, infatti, avrebbe chiesto al ministro del lavoro: "Questo posso dirlo?". La risposta del vicepremier sarebbe stata chiara: "No". E la cosa già sta facendo discutere chi da tempo considera (

html" data-ga4-click-event-target="internal">vedi Delrio) il premier un "pupazzo" di Di Maio e Salvini.

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