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"Da Conte è già partita la corsa al reclutamento"

L'opposizione: "Da Conte è partito il reclutamento". La Russa conferma: "Noi non in maggioranza, valuteremo di volta in volta"

"Da Conte è già partita la corsa al reclutamento"

"Hanno aperto le liste di reclutamento". È l'accusa che rimbalza dai banchi dei partiti che hanno già dichiarato il no alla fiducia al governo Conte.

La parte finale del discorso del premier al Senato, del resto, non lascia molti dubbi: "Siamo disponibili a valutare in corso d'opera l'apporto di gruppi parlamentari che vorranno condividere il nostro cammino e aderire al contratto di governo", ha detto. Il riferimento - sottolineano fonti dell'opposizione - sarebbe soprattutto a Fratelli d'Italia, che da tempo è considerato "l'ago della bilancia" soprattutto a Palazzo Madama, dove Cinque Stelle e Lega contano 167 seggi, appena 6 in più della soglia minima per avere la maggioranza.

Il partito di Giorgia Meloni si è sempre dichiarato fuori dalla maggioranza, annunciando l'astensione e la valutazione dei provvedimenti di volta in volta che vengono presentati in Parlamento. "Noi non facciamo parte di questa maggioranza e non daremo la fiducia a questo governo, ma ci riteniamo un partito di patrioti, che antepone l’interesse nazionale. Noi guarderemo ai fatti e non agli annunci", ha ribadito in aula Ignazio La Russa, "Nel suo discorso, presidente Conte, ho sentito cinque volte la parola Paese ma mai la parola patrià e in questo ricorda molto i suoi predecessori, Renzi e Gentiloni, altro che cambiamento. Non dovete essere supini ai diktat dell’Europa. Lei ha detto sì alla Nato, ma anche alla Russia. Ha detto sì alla Flat tax ma anche al suo opposto. Il suo discorso è pieno di ma anche, lei presidente ha cercato di barcamenarsi tra due diverse sponde. Noi valuteremo volta per volta".

Il ragionamento è che l'apporto di Fdi potrebbe arrivare qualora la convergenza dovesse servire a far sì che il governo sia a trazione leghista e non pentastellata. La linea è dettata dalla presidente di Fdi: "Valuteremo di volta in volta". Ma i senatori soprattutto di FI pongono un interrogativo: "Nella partita sulle commissioni Fdi verrà annoverata tra le forze di maggioranza o di opposizione?". Sul tavolo, sussurra più di qualche esponente azzurro, potrebbero esserci alcune presidenze, come quella della Difesa alla Camera e delle Politiche comunitarie al Senato

Hanno aperto le liste di reclutamento", è l'analisi di Casini. I senatori a vita Monti e Cattaneo hanno già fatto intendere di potersi astenere. I numeri per la fiducia sono sicuri ma potrebbero crescere mentre sono in corso le trattative all'interno del governo sui viceministri, sui sottosegretari. Trattative che potrebbero comprendere anche le nomine degli enti di Stato e della Rai e che verranno concluse solo dopo il ritorno di Conte dal Canada. "La verità - accusano dal Pd - è che vogliono prendersi tutto". Questa mattina già ci sono state scaramucce in Aula tra esponenti dem e quelli dei Cinque stelle. "Il discorso di Conte è una pietra tombale sulla rivoluzione liberale di FI", nota Brunetta di FI mentre il senatore azzurro sottolinea che "il manifesto di Conte è molto più giallo che verde". Ma all'interno del centrodestra si rimarcano anche i punti positivi emersi dall'intervento del neopresidente del Consiglio. La Russa per esempio considera il discorso di Conte "didascalico e banale" ma osserva come il giurista abbia dimostrato una certa dose di moderazione: "Sembra - azzarda - un Gentiloni del centrodestra...". Ai partiti dell'opposizione non è piaciuto il passaggio finale dell'intervento, quella volontà di rimarcare che verranno garantiti i diritti di chi non è maggioranza. "Ma quei diritti sono garantiti dalla Costituzione...", spiega un senatore del Pd. "La verità - spiega un senatore centrista - è che M5s e Lega vogliono occupare lo Stato. Dicono che lo Stato ora sono loro. E' un pensiero pericoloso". Mugugni in Aula ma anche applausi quando il premier ha fatto un accenno al migrante ucciso due giorni fa in Calabria.

Con la presidente del Senato Casellati intenta a placare gli animi. (AGI)

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