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Conte ora non esclude un tagliando al contratto. E non molla sui finanziamenti all'editoria

Il premier: "La possibilità di un tagliando all'azione di governo non è da escludere". E sui finanziamenti all'editoria: "Rivederli non credo sia un attentato alla libertà di informazione"

Conte ora non esclude un tagliando al contratto. E non molla sui finanziamenti all'editoria

Parlare di rimpasto "è nel periodo ipotetico del terzo, quarto grado". Ma "la possibilità di un tagliando all'azione di governo non è da escludere". Nel tradizionale appuntamento con la stampa di fine anno, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ammette qualche difficoltà anche se rivendica che la sua esperienza di governo "è innovativa e condizionerà i governi futuri" e che le due forze di maggioranza "hanno creato un amalgama perfetto".

Poi il capo del governo difende Di Maio ("è stato crocifisso" per il balcone di Palazzo Chigi ma "ne vado orgoglioso") e anche la manovra che "non è stata scritta da Bruxelles" e anzi "è quella che abbiamo sempre voluto". Poi il mea culpa sull'Ires: "Devo ammettere le mie responsabilità sull'Ires, non sono riuscito a valutare tutte le conseguenze e correggeremo". Tuttavia, per Conte il bilancio è positivo.

Nessun passo indietro invece sull'editoria, "si tratta di stare sul mercato" e "non credo che un'idea di rivedere un sistema di finanziamento dell'editoria sia un attentato alla libertà di informazione".

Sul fisco, secondo il premier, "il nostro sistema è iniquo e inefficiente, non sarò pago fino a che non lo renderemo più efficiente, lo riformeremo completamente e combatteremo l'evasione".

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