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Conte rassicura le imprese: "Noi non siamo scriteriati"

Da Cernobbio il presidente del Consiglio parla delle manovre economiche. Conte chiede pazienza: "È un governo coeso"

Conte rassicura le imprese: "Noi non siamo scriteriati"

Per la prima volta al Forum Ambrosetti di Cernobbio, Giuseppe Conte parla del governo giallo verde.

Dopo gli interventi di Mattarella e Salvini, il premier ci tiene a precisare che il governo "è coeso, non siamo una banda di scriteriati". Con queste parole Conte ha voluto rassicurare gli imprenditori e i manager presenti in paltea. E nel corso del suo intervento ci ha tenuto anche a precisare che all'interno dell'Esecutivo non ci sono "discussioni, fibrillazioni, siamo molto coesi". E nelle riunioni di messa a punto dei provvedimenti "non ci sono grandi discussioni ma un franco dialogo".

La manovra economica

E proprio sullo "scriteriati" Giuseppe Conte focalizza la sua attenzione. Il non essere "scriteriati lo dimostreremo anche con la manovra che stiamo varando". Il premier, quindi, chiede pazienza affinché si possa costruire una "prospettiva economica lunga". "Stiamo varando - continua - la manovra con una prospettiva di 5 anni, alcune misure saranno dosate con gradualità. Muoviamo dalla diagnosi che tre sono i fondamentali problemi del paese: la povertà, che in Italia ha raggiunto livelli inaccettabile per un paese civile. Cinque milioni di persone in povertà assoluta sono completamente escluse. La pressione fiscale, che è molto elevata e con una legislazione vecchia di 30-40 anni. La produttività, con il paese non cresce più da decenni". Secondo il premier perciò bisogna affrontare i problemi di povertà, equita sociale e produttività "tenendo conto del problema della sostenibilità del debito non ha nulla di rivoluzionario".

L'uscita dall'euro

Ma non solo. Prima delle rassicurazioni a finanzieri e imprenditori, il premier ha voluto precisare alla platea del Forum Ambrosetti di Cernobbio che nessun membro del governo ha mai pensato a uscire dall'euro. "Quando ho ricevuto il primo incarico - spiega - ho incontrato il ministro Savona riservatamente e al termine delle consultazioni con i gruppi parlamentari e siamo stati un paio d'ore a confrontarci: posso assicurarvi che non abbiamo mai valutato l'uscita dall'euro, o una prospettiva di distacco dall'Europa. In tutte le discussioni che fino ad adesso ho avuto con i leader delle due forze che sostengono questo governo non abbiamo mai parlato di uscita dall'euro o dall'Europa".

Revoca concessione ad Autostrade

"Non siamo per le nazionalizzazioni, non siamo per le privatizzazioni, ma per una gestione efficiente delle risorse pubbliche", dice il premier. E sul caso della revoca delle concessioni a Autostrade, dopo la tragedia di Genova, precisa: "Ci confronteremo, esamineremo e poi decideremo con fermezza. Decideremo di andare alla caducazione serenamente, se ci sono gli estremi. Sono stato definito un irresponsabile, uno che fa scappare gli investitori che non verranno più in Italia. Ci saranno tutte le garanzie di legge, non siamo fuori dallo stato di diritto".

Giuseppe Conte, quindi, parla con fierezza del governo giallo verde. I ministri non sono "scriteriati", "siamo tutte persone ragionevoli, non siamo una banda di squinternati e abbiamo una prospettiva di operosità quinquennale". Rassicurazioni che arrivano dopo la presa di posizione di ieri di Luigi Di Maio in merito all'inchiesta che sta investendo

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