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Conte si pianta sul traguardo Il suo governo è già in crisi

Il premier incaricato sale al Quirinale, ma senza la lista Stasi da record: 83 giorni, uno in più di Amato nel '92

Conte si pianta sul traguardo Il suo governo è già in crisi

Il premier incaricato Giuseppe Conte si ferma a un passo dal traguardo ma strappa al governo Amato il record della «crisi» più lunga della storia repubblicana.

La giornata di oggi segna il sorpasso: 83 giorni dalle elezioni senza un nuovo esecutivo. A quasi 12 settimane dal voto manca il successore di Paolo Gentiloni. Esattamente un giorno in più di quelli che occorsero nel 1992, nella bufera di Tangentopoli, per vedere la nascita il 28 giugno del governo guidato da Giuliano Amato, dopo le elezioni del 5/6 aprile.

Con lo spread che continua a lievitare, la seconda giornata di colloqui di Conte certifica una frenata nelle trattative per la composizione della lista di ministri da proporre al capo dello Stato Sergio Mattarella. Un pit stop per tarare la macchina di un esecutivo, minimizzano i 5 Stelle. Ma le consultazioni con le forze politiche e l'avvertimento giunto dal Colle a far cadere i diktat di Lega e M5s sulla scelta dei componenti dell'esecutivo inducono Conte a risalire, nel tardo pomeriggio di ieri, al Quirinale senza sciogliere la riserva ma per un nuovo colloquio con Mattarella. Una mossa che coglie di sorpresa i consiglieri del presidente della Repubblica. Un'ora di faccia a faccia per fare il punto sulle consultazioni e aggiornare Mattarella sullo stallo. Le trattative non segnano passi in avanti. Anzi, resta la distanza sul nome del ministro dell'Economia: Lega e M5s non mollano la presa, puntando su Paolo Savona. Mattarella rivendica la prerogativa di nominare i ministri. Nessuno vuole arretrare e perdere la partita.

Eppure in mattinata, dopo l'incontro con il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, il premier incaricato si è mostrato fiducioso. A chi gli chiedeva se nel pomeriggio sarebbe salito al Colle aveva risposto: «Vediamo, vediamo». Ottimismo trapelato anche in un tweet: «Mattinata di lavoro molto proficua. Stiamo lavorando per dare il governo del cambiamento a questo Paese». I segnali positivi, prima dell'impasse pomeridiana, arrivano anche dal Quirinale: il presidente della Repubblica Mattarella annulla un impegno a Siena. Fiducioso di ricevere in serata Conte con la lista dei ministri. Nel pomeriggio, dopo l'incontro tra il presidente del Consiglio incaricato e i due leader Matteo Salvini e Luigi Di Maio, la trattativa si incarta nuovamente: fallisce il pressing di Conte sulla Lega per ritirare il nome di Savona. Ottimismo che si spegne col passare delle ore. Tanto da spingere il Colle a far trapelare un'agenzia che certifica la fumata nera. Il premier incaricato resta nel proprio ufficio di Montecitorio, seguendo a distanza le evoluzioni in casa Lega e Cinquestelle.

L'allungamento dei tempi per comporre il puzzle del governo è certificato anche dal M5s che rinvia al fine settimana la fumata bianca: «Appare improbabile - riferiscono fonti M5s -, un nuovo incontro entro oggi tra il presidente del Consiglio incaricato, Conte e il capo dello Stato». Dichiarazioni smentite nel pomeriggio dalla scelta di Conte di salire al Colle. Nel tentativo di trovare una via d'uscita, d'intesa con il Quirinale, dallo stallo.

In mattinata, come detto, il premier incaricato aveva cercato di accelerare i tempi sull'agenda del futuro governo, incontrando il numero uno di Bankitalia Ignazio Visco. Con l'obiettivo di fornire una prima rotta al suo esecutivo. In via Nazionale, Conte arriva in taxi alle 10 in punto: l'incontro dura circa un'ora e mezza. «Un faccia a faccia positivo - spiega Conte - per un aggiornamento sullo stato dell'economia italiana». Ma soprattutto per capire i margini di intervento, attraverso un decreto, per risarcire i risparmiatori truffati. Il ristoro delle vittime del default delle banche dovrebbe essere il primo provvedimento del governo gialloverde.

Ma pare che da Palazzo Koch sia arrivato il primo alt.

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