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Conti a picco, vertice segreto Renzi-Draghi

L'economia affonda, incontro in Umbria tra primo ministro e governatore Bce. Ieri il faccia a faccia con Napolitano

Conti a picco, vertice segreto Renzi-Draghi

Roma - È Ferragosto ma il traffico politico pare quello sulla tangenziale all'ora di punta. E va bene la discontinuità con il passato, dare il buon esempio, rompere la tradizione del deserto estivo della politica sublimata nei cosiddetti governi balneari (inutili e frivoli come il tormentone da juke-box ). Ma l'alacrità del premier Matteo Renzi nelle ore in cui mezza Italia sta sotto l'ombrellone (e l'altra vorrebbe ma non può) è perfino troppa e agita più di qualche sospetto. In poche ore Mario Draghi (incontrato in segreto), Papa Francesco, Re Giorgio. Non è che sta succedendo qualcosa? In particolare l'incontro serale di ieri con il capo dello Stato dà voce a chi parla di una sorta di commissariamento di Renzi da parte del Colle, irritato per alcuni strattoni dati dal premier ai partner europei, di cui Napolitano è la vestale italica. Insomma, la fiducia di Napolitano per Renzi sarebbe appesa a un filo.

Del resto, il quadro è quello che è. Sono ore di pessime notizie economiche per il governo e tutto il Paese. Sul tablet di Matteo continuano ad allinearsi dati economici allarmanti. Dapprima la mazzata sulla decrescita, poi, ieri, i dati Bankitalia secondo cui nei primi sei mesi del 2014 il debito pubblico è aumentato di 99,1 miliardi di euro, toccando quota 2168 miliardi e nel frattempo le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono scese di 3,5 miliardi (7,7 per cento) rispetto allo stesso mese del 2013. E anche un dato apparentemente positivo, vale a dire la diminuzione delle ore di cassa integrazione comunicato dall'Inps (a luglio -25 per cento rispetto allo stesso mese del 2013), sembra fotografare più le difficoltà dell'Inps che il minore bisogno. Anzi, la cassa integrazione straordinaria aumenta: le ore autorizzate a luglio 2014 sono state 50,4 milioni, con un incremento del 18 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno scorso.

Insomma, il quadro economico è deprimente e quello politico segue la scia. Registrando fibrillazioni insolite per la stagione. E vertici vertici vertici. Il primo incontro ad alto livello di Renzi è stato quello martedì mattina con il presidente della Bce Mario Draghi nella casa di quest'ultimo a Città della Pieve, che avrebbe dovuto restare segreto. Scoperta e rivelata da un quotidiano umbro, la circostanza in realtà sembra aver imbarazzato molto di più Bruxelles («non siamo in grado di confermare l'incontro», la goffa replica dell'entourage di Draghi) che Renzi, il quale ha fatto lo spavaldo: «Sì, ho visto Draghi, lo vedo spesso». E poi, qualche ora dopo: «La stampa italiana ha letto le parole di Draghi in una chiave negativa per l'Italia e quindi il mio “non ci facciamo commissariare” come una replica al presidente della Bce. Ma non è così. L'Italia non è un osservato speciale, ve lo assicuro».

Poi Renzi, dopo essere stato a Milano in visita ai cantieri dell'Expo («C'è da correre. Tornerò a Milano il 16 ottobre per fare il punto della situazione, ma sono sicuro che i tempi saranno rispettati e il primo maggio 2015, quando inizierà l'Expo, saremo fieri di essere italiani. Non lasceremo il futuro ai gufi e a chi spera nel fallimento del Paese»), aver parlato dei fondi Ue («I fondi europei negli ultimi anni l'Italia li ha spesi peggio di come avrebbe potuto. Abbiamo iniziato a toglierli alle Regioni che non spendono e a metterli sulle scuole. Continueremo a farlo») e aver salutato papa Francesco a Fiumicino prima della partenza di quest'ultimo per la Corea del Sud, ha annunciato un po' a sorpresa anche una visita a Giorgio Napolitano per la sera di ieri alla tenuta presidenziale di Castelporziano. Una consultazione, questa, particolarmente delicata. Sul nobile tavolo i temi delle riforme, della situazione economica. Pare che i toni siano stati aspri, nessuna schermaglia vacanziera, ma la richiesta di Napolitano a Matteo perché si rimetta in riga soprattutto nei rapporti con Bruxelles.

Com'era bello quando a Ferragosto anche i politici andavano in spiaggia.

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