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Le coop rosse vanno all'incasso Il Pd ora ha un conto da pagare

La LegaCoop non è stata solo "sponsor" dell'escalation della "29 Giugno" di Salvatore Buzzi, ma è anche stata determinante per il successo del candidato renziano alle Regionali "di casa"

Le coop rosse vanno all'incasso Il Pd ora ha un conto da pagare

«È fondamentale che la giunta faccia di Bologna il centro delle sue strategie». Parola di Pierluigi Stefanini, presidente del gruppo finanziario Unipol (che controlla le assicurazioni UnipolSai) e soprattutto uomo forte della cooperazione rossa. Noto per la sua riservatezza, il solo fatto che l'ex numero uno di Coop Adriatica abbia rivolto un messaggio al neogovernatore emiliano Stefano Bonaccini è di per sé un evento.

La LegaCoop non è stata solo «sponsor» dell'escalation della «29 Giugno» di Salvatore Buzzi, ma è anche stata determinante per il successo del candidato renziano alle Regionali «di casa». Anche se l'affluenza è stata del 37%, la struttura si è impegnata per sostenere il ragazzo cresciuto nella «Ditta» e poi trasmigrato sulle sponde del leader fiorentino. Ora, è il momento di passare all'incasso e di non disperdere le risorse (finanziarie) disponibili in mille rivoli inutili. La dotta Bologna deve essere il cuore dell'azione politica della nuova giunta che Bonaccini sta preparando con i piedi di piombo e che dovrebbe, in teoria, annunciare prima di Natale.

Il mondo della cooperazione rossa emiliana ha bisogno di nuova linfa, anche perché l'impegno sostenuto due anni fa per consentire a Unipol (delle quali sono socie) di inglobare la ex FonSai di Salvatore Ligresti è stato notevole. Ecco perché i progetti in corso nel capoluogo regionale non devono essere in alcun modo ostacolati. In primo luogo, il Fico-Eataly World, il nuovo parco tematico dell'agroalimentare di Oscar Farinetti (ideologo numero uno del renzismo). La supermegastruttura dovrebbe essere pronta per il novembre del 2015, in modo da ricevere la staffetta da Expo 2015. E anche qui, come nella rassegna milanese, le Coop sono in prima fila con Ccc e Cmb che si occuperanno della costruzione.

L'altro grande appuntamento che non si può mancare è l'ampliamento dell'aeroporto Marconi. L'anno prossimo è previsto il collocamento in Borsa della società di gestione: dall'Ipo dovrebbero arrivare 60 milioni per finanziarne la crescita. Anche qui ci saranno ruspe e scavatori in campo e, ovviamente, le aziende di casa Coop sono interessate.

Un progetto così importante richiede stanziamenti maggiori di qualche decina di milioni di euro. Ma non è il caso di preoccuparsi: la Regione può contare su una discreta dotazione di fondi europei. Al contrario delle colleghe meridionali, l'Emilia Romagna è una campionessa nell'impiego delle dotazioni. All'inizio del mese sono arrivati 860 milioni per le politiche sociali (formazione professionale e garanzia giovani), ma la vera partita si giocherà su circa 490 milioni di aiuti alle imprese e, soprattutto, sui 2,6 miliardi che dovrebbero affluire dal Piano Juncker, ove mai l'Italia dovesse beneficiarne (visti i clamorosi insuccessi del governo a Bruxelles). In rampa di lancio ci sono il Passante autostradale nord e il People Mover , la monorotaia per collegare la stazione centrale e l'aeroporto.

Bologna ha bisogno di certezze e Bonaccini farà bene a ricordarlo.

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