Cronache

La Coppa del Nonno vince la partita degli intramontabili

Ci sono marche che vendono in ogni tempo. Perché a decidere il successo sono i ricordi

La Coppa del Nonno vince la partita degli intramontabili

Se la nostalgia è una forma chic di infantilismo, siamo tutti bambini con il portafogli gonfio (ok, piú o meno gonfio). Soprattutto davanti agli scaffali di un supermercato o quando facciamo shopping online. Non a caso molte grandi aziende anche quando devono pubblicizzare un prodotto, anche se ipertecnologico, fanno ricorso a un Pantheon di miti commercialmente condivisi. La veritá è che la nostalgia fa vendere. Prendete il caso delle caramelle Rossana. Sì, quegli scrigni bianchicci e duri di una crema alla pasta di mandorle celebri per il rosso acceso del suo cartiglio rumoroso (il rosso Rossana) e per aver dato da lavorare a generazioni di dentisti. Inventata da Luisa Spagnoli nel 1926 per la Perugina, ha rischiato di recente di scomparire a causa del fatto che la Nestlè, dopo aver rilevato nel 1988 l'azienda italiana, aveva deciso di tagliare qualche ramo di azienda dal fatturato sicuro ma senza troppi zeri. Che ne voleva sapere la Nestlè di che cosa significasse per noi italiani quella caramella così gozzaniana, memoria di domeniche pomeriggio dalla zia Olimpia e di resti in natura dal tabaccaio a corto di spiccioli? Così l'italiana Fida ha percepito la levata di scudi dell'opinione pubblica di fronte all'ipotesi di una derossanizzazione della nostra già povera vita e ha fiutato l'affare di nicchia: ha rilevato la Rossana e l'ha rilanciata, con gran sollievo dei nostalgici (e dei dentisti). Non è un caso che la Rossana figuri al settimo posto della classifica dei prodotti intramontabili secondo una ricerca commissionata da Found!, la prima story engagement factory in Italia, condotta secondo la metodologia Woa su circa 1300 persone tra i 25 e i 65 anni anche attraverso l'analisi dei principali social network. Una ricerca che ha generato la top ten delle merci per cui il tempo sembra non scorrere. Al primo posto, indicata dal 26% del campione, c'è la Coppa del Nonno, il celebre gelato al caffè che ha sempre avuto un'immagine vintage e vincente. Segue un autentico mito, la Vespa (23%). Quindi le scarpe Superga (20), i jeans Levi's (18), le penne Bic (16), le Polaroid (15), le Rossana (14), i Baci Perugina (12), il Borotalco Roberts (9) e l'Aranciata San Pellegrino (7). Tutti prodotti ancora «forti» considerati preferibili alla concorrenza non solo per la loro bontà intrinseca, ma perché, secondo il 41% del campione, sono capaci di regalare piacevoli sensazioni legate al passato. Certo, la qualità conta (e infatti il 58% ritiene queste merci impareggiabili) ma conta di più il fatto che trasmettano serenità e stabilità interiore (66%). Insomma, la madeleine di Proust esiste e la acquistiamo all'ipermercato senza che la cosa intacchi l'aspetto letterario e romantico della faccenda. «Un prodotto con una caratteristica particolare - spiega Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano - può marchiare la nostra memoria emotiva. Molte cose, così come i momenti, si ancorano nella nostra memoria anche se sembrano di poco conto, perché si legano a sapori, odori, sensazioni, emozioni, tracce indelebili che sono per noi intramontabili». Una trappola emotiva a cui non sfugge nessuno, «perché è un fatto connesso al funzionamento biologico della nostra memoria».

I ricordi sono spesso meglio - o comunque lo sembrano - della realtà. E costituiscono, come si dice in psichiatria, una «base sicura». Naturalmente questo accade ancora di più con il passare degli anni, quando si diventa più sentimentali e una sorta di nostalgia generazionale (ma spesso anche intergenerazionale) affiora prepotente diventando spesso più forte di differenze culturali, di classe o politiche.

Vota(e fai votare) Coppa del Nonno.

Commenti