Ponte crollato a Genova

Il cordoglio di Forza Italia: "Diteci chi sono i colpevoli"

I vertici di Fi esprimono «profondo dolore» per le vittime Ma sono pronti a rilanciare il nodo delle grandi opere

Il cordoglio di Forza Italia: "Diteci chi sono i colpevoli"

Il «profondo dolore» per le vittime, i familiari, i feriti; la «vera gratitudine» per i soccorritori impegnati a salvare vite umane; la raccomandazione a tutto il Paese di essere «al loro fianco, mettendo da parte polemiche e contrapposizioni di qualunque genere». Di fronte al dramma di Genova, Silvio Berlusconi si dice «commosso» e segue «con profonda emozione» le notizie, non parla di colpe o responsabilità e sente al telefono il governatore Toti, il sindaco di Genova Bucci e il ministro dell'Interno Salvini per avere notizie dei feriti e delle persone coinvolte. Ma la tragedia avviene nel momento in cui è in primo piano lo scontro sulle grandi opere che il governo gialloverde, e in particolare il M5S, vogliono bloccare. Come la Gronda che a Genova avrebbe dovuto alleggerire il traffico sul Ponte Morandi ed è stata una battaglia dei governi Berlusconi.

Il governatore azzurro Giovanni Toti segue l'esempio del Cavaliere e mantiene l'aplomb istituzionale, pur sottolineando l'importanza di questa arteria nel Paese per lo spostamento di persone e merci e la drammaticità dell'accaduto. A lui arriva la telefonata di solidarietà del vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, che poi scrive su Twitter: «Cresce il dolore per la morte di tante vittime innocenti, ma anche l'indignazione e la voglia di sapere se questa tragedia poteva essere evitata. Le autorità ci facciano sapere se ci sono dei responsabili che hanno sottovalutato i rischi».

Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, commenta: «Oggi è il giorno del sostegno alle vittime e alle loro famiglie. Ma da domani urge avviare immediatamente l'iter per una proposta di legge che revochi le concessioni autostradali in caso di gravi inadempienze. Non possono essere sempre i cittadini a pagare il carissimo prezzo della sciatteria altrui. Prima coi pedaggi, poi con i disagi sempre più frequenti, infine addirittura con la vita».

Anche i parlamentari azzurri della Liguria, dal portavoce dei gruppi parlamentari Giorgio Mulè al coordinatore regionale Sandro Biasotti, a Roberto Bagnasco, Roberto Cassinelli, Manuela Gagliardi, «attoniti e increduli» esprimono solidarietà alle vittime e al popolo ligure e, messe a tacere «le trombe degli sciacalli», si offrono come «garanti» presso tutte le famiglie coinvolte nella tragedia, per aiutarle in «tutte le necessità concrete». Poi, però, avvertono: «Verrà il momento delle responsabilità, arriverà il tempo di chiamare davanti alla loro coscienza prima ancora che davanti a un tribunale chi avrebbe dovuto o potuto evitare questo disastro». Aggiunge Mulè: «Bisogna mettere da parte i no ideologici, come quello del M5S sulla gronda di Genova, opera necessaria da 20 anni che avrebbe impedito al ponte di avere il carico di 27 milioni di mezzi ogni anno e così per il Terzo valico. Bisogna avviare una ricognizione di tutte le infrastrutture costruite negli anni 50 e 60».

I parlamentari piemontesi di Fi vanno dritti al punto: «Con la gronda autostradale di Genova, che da troppi anni viene solo discussa, oggi probabilmente avremmo una situazione diversa». Preannunciano un'azione parlamentare «per individuare responsabilità di chi ha il dovere di fare controlli e manutenzione che avrebbero sicuramente escluso un fatto di tali proporzioni».

Il crollo del Ponte Morandi, aggiungono, denuncia il «livello assai scadente delle manutenzioni nonostante siano ben remunerate ai concessionari».

Commenti