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Il coro ferito dal terremoto trova rifugio a casa Abbado

I musicisti di Camerino scrivono una lettera: non abbiamo più niente. E Milano: «Venite da noi»

Il coro ferito dal terremoto trova rifugio a casa Abbado

T utto è iniziato da un terribile sisma e da una lettera. Parole nero su bianco da una dottoressa. La richiesta di un luogo per il suo coro, rimasto senza «casa». Camerino, provincia di Macerata, agosto 2016: la terra trema da paura distruggendo o danneggiando appartamenti, chiese e negozi. Rimane una comunità in ginocchio, una zona rossa dove al solo entrare si rischia. Dopo un po' di tempo parte una missiva, una bottiglia nell'oceano delle cronache del mondo per tornare a sperare. Per tornare a cantare. Ora il sogno è diventato realtà, con un concerto che finalmente si terrà a Milano. In altro momento, per altre vie, darà una mano alle popolazioni colpite anche una famosa pianista veneta che porterà la sua arte in quella terra martoriata, Gloria Campaner, già nota per il suo impegno nelle favelas, e non solo. È la musica che si muove per offrire conforto e sostegno concreto. E la voglia di reagire ed essere più forti della natura «matrigna» che annienta.

Storia di un «semplice» Sos, di un grido di aiuto che ha smosso la solidarietà, del sogno di Roberta Grifantini, una parafarmacista della località ferita che un giorno si rivolge, con una lettera, al mensile Amadeus: «I nostri occhi così spenti e pieni di lacrime si illuminano ogni volta che ci incontriamo per fare musica - si legge - Avremmo bisogno di una chiesa che ci possa ospitare e soprattutto di una orchestra disposta a donarci qualche ora». La storico ensemble polifonico dove Roberta milita dopo il cataclisma è rimasto senza un tempio. «Ho scritto perché il mio sogno era quello di trovare una nuova sede definitiva. Un luogo dove fare il concerto che stavamo preparando per il restauro dell'organo in cattedrale». Al momento i coristi, in tanti senza abitazione, si trovano a cantare dove capita. E allora se non resta in piedi nemmeno un luogo dove cantare, un edificio dove suonare, una piazza dove donare musica, è anche questione di simboli: «Si viene colpiti al cuore» aggiunge la dottoressa che dopo quelle drammatiche giornate non ha più l'alloggio e col marito vive ospitata - la sua in centro forse andrà demolita - ed è senza negozio, impraticabile anch'esso, tanto che è costretta a lavorare in una tendopoli. «Dopo quella lettera mi sono arrivati messaggi di personaggi ed enti importanti», afferma. Tra questi la Civica Scuola di Musica «Claudio Abbado» di Milano diretta da Andrea Melis, che insieme al maestro Mario Valsecchi è andato a visitare la zona rossa. «Perché ho risposto alla lettera di Roberta? - fa eco al telefono Melis - Questa cosa mi ha colpito davvero molto, profondamente». Un coro in forte difficoltà, «l'immagine di una comunità verso la disgregazione, qualcosa bisognava fare».

Il direttore della Civica così ricorda il suo viaggio nelle zone terremotate: «È stata un'esperienza choccante - spiega - la parte vecchia del Comune, il centro storico, tutto ridotto a una città fantasma». Non solo parole però, anche fatti dall'accademia del maestro; per rispondere alla richiesta di aiuto ha messo a disposizione la sua orchestra e il suo coro, che si unirà a quello del Duomo di Camerino. E così oggi, come in un classico lieto fine, nella chiesa di San Fedele ci sarà il concerto che tanti hanno voluto con tutte le loro forze, in testa la dottoressa Grifantini; musiche di Mozart e Rutter. «Vorrei che questo fosse il punto di partenza - conclude Melis - Si può cercare di aiutare questa città a non spegnersi, si deve dare una risposta a persone che si sentono sdradicate nel loro stesso territorio». Da altre parti segnali concreti di solidarietà.

A dare una mano pure la pianista Campaner che scenderà in campo per Camerino.

Dove «l'impegno di Gloria e di HeartQuake (una charity ente di beneficenza, ndr) a fianco del rettore Claudio Pettinari per la raccolta di fondi a favore dell'Università locale continuerà con un concerto in estate nello stesso Comune e poi ad agosto a Lerici in un festival, Suoni nel Golfo».

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