Cronache

Corona resta libero. "Basta con i social o in cella"

Cartellino giallo per il fotografo, che aveva postato un video rap su Facebook e Instagram

Corona resta libero. "Basta con i social o in cella"

Cristina Bassi

Milano A meno di due settimane dall'uscita dal carcere Fabrizio Corona aveva rischiato di tornarci per colpa di un video messo online. Ma questa volta se la cava con una diffida del giudice. E una raccomandazione a rispettare il divieto di divulgare proprie immagini sui social.

Il giudice di Sorveglianza di Milano Simone Luerti ha respinto ieri la richiesta di revoca dell'affidamento terapeutico in una comunità concesso nei giorni scorsi all'ex re dei paparazzi. Lo ha comunicato il difensore, l'avvocato Ivano Chiesa, precisando che il suo cliente è stato formalmente diffidato ad attenersi alle prescrizioni, che invece ha violato nelle ultime ore. In particolare a quella di non usare i social e non diffondere video e immagini. Corona potrebbe dover presentarsi dal giudice per una ammonizione verbale. A chiedere che tornasse in cella era stato il sostituto procuratore generale Antonio Lamanna. Una richiesta, sottolinea sarcastico Chiesa, «che mi appariva decisamente sproporzionata, ma d'altro canto quando si tratta di Corona la Procura di Milano non manca mai di intervenire con assoluta tempestività e con la messa in campo di tutte le armi a disposizione».

Dopo la scarcerazione erano comparsi sui profili Facebook e Instagram dell'ex agente fotografico un'immagine che lo ritraeva all'uscita da San Vittore con felpa rossa e bermuda. Oltre a un video di alcuni minuti con sottofondo rap e foto montate di Corona e della fidanzata Silvia Provvedi e a un servizio fotografico realizzato da Chi che immortalava la coppia a passeggio per la città.

Nella diffida del tribunale di Sorveglianza si intima all'ex fotografo dei vip di attenersi in particolare alla prescrizione «numero 10», cioè non solo non gli è permesso divulgare sue immagini su internet ma neppure dare mandato o comunque autorizzare altri a pubblicare suoi scatti e video. Nel divieto viene precisato che non possono essere diffuse immagini «relative» alla misura alternativa alla detenzione che Corona sta scontando. E proprio su questo aspetto i suoi legali potrebbero avere bisogno di chiarimenti da parte della Sorveglianza. Per il fatto che l'ex agente fotografico spesso pubblicizza con immagini prodotti della sua società (ad esempio nel giorni scorsi una felpa con un nuovo marchio), quindi non sempre i suoi post sono riferiti in modo diretto ed esplicito all'affidamento terapeutico.

In ogni caso il provvedimento del giudice era molto chiaro su un aspetto: per «la prosecuzione di un programma di disintossicazione fisica e psicologica» dalla cocaina Corona deve stare lontano «dal suo lavoro e dal suo ambiente», entrambi «incompatibili con le esigenze trattamentali e terapeutiche».

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