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In corteo all'oscuro di tutto: "Clima colpa dello spread"

In piazza per salvare il pianeta, ma poi non sanno cos'è il buco dell'ozono: «Ho 4 e mezzo in scienze...»

In corteo all'oscuro di tutto: "Clima colpa dello spread"

È bello credere che Greta Thunberg abbia risvegliato la coscienza ecologista di tanti giovani d'oggi. Le migliaia di adolescenti che venerdì hanno invaso le piazze di 125 Paesi per provare a salvare la Terra chiedendo ai governi di fermare il cambiamento climatico, fanno davvero sperare all'inizio di un percorso per cominciare a smuovere le cose.

E non importa se davvero, come si dice, dietro all'attivista svedese con le treccine c'è un esperto di pubbliche relazioni che guida ogni sua mossa. Serviva un simbolo e Greta lo ha incarnato alla perfezione. Soltanto in Italia è riuscita a mobilitare un milione di studenti. Ma quanti di loro sapevano davvero per cosa stavano manifestando? Quanti sono scesi in piazza per il Fridays For Future spinti veramente dal desiderio di fare la differenza e quanti invece erano lì, se non soltanto per saltare un giorno di lezione, mossi da un'onda populista che infarciva tanti slogan, cori e dichiarazioni?

«Se il clima fosse una banca questo Parlamento lo avrebbe già salvato», diceva in stile più grillino che ambientalista Ildiko, studentessa metà rumena e metà ungherese del liceo «Sandro Pertini» di Ladispoli convinta, come riporta l'Huffington Post, che questo sciopero riuscirà ad influenzare le decisioni dei politici. «Ci avete rotto i polmoni, non esiste un pianeta B», lo slogan più gettonato. Oppure «Salvate le api, non le banche». Vorrebbero cambiare il mondo, essere in grado di smuovere i potenti, ma poi molti non sanno spiegare che cosa sono i cambiamenti climatici. «Hanno a che fare con le spread, ma ho 4,5 in Scienze», risponde alla divertita cronista del Messaggero.it uno degli studenti accorso in piazza Venezia, a Roma, insieme ad altri 30mila giovani di tutte le età. «Vuol dire che non ci sono più le mezze stagioni», risponde candidamente una coetanea.

Le domande sul buco dell'ozono non vanno meglio. «Il buco nell'ozono è un buco nell'ozono», semplifica forse troppo un altro ragazzo. «È una cosa brutta, ma non so cosa», «Non saprei come spiegarlo, sono impreparato»: una risposta imbarazzante dietro l'altra per chi, come Greta, vorrebbe avviare un cambiamento scuotendo i grandi. Qualcuno azzarda una risposta tecnica («È un buco che ha creato la presenza di C02»), qualcun altro ammette di non essere lì per manifestare ma per fare una bella passeggiata ai Fori romani. Del resto c'è il sole e la scusa per saltare scuola.

Certo poi ci sono quelli come Alice, 9 anni, soprannominata la Greta italiana, combattiva e determinata, che in questa battaglia per la vita ci crede sul serio. E come lei tanti altri ragazzi veramente «green» che almeno ci provano a fare la differenza. Ma per lo più venerdì tra i giovani determinati a salvare il pianeta si respirava scarsa consapevolezza e tanta ignoranza. Poche idee e confuse. Ingredienti che in alcuni casi hanno riproposto vecchi luoghi comuni che poco c'entravano con le tematiche ecologiste. Si sono visti cartelli con scritto «Zero fasci, 1000 foreste», «Più pinguini, meno Salvini» o «Ambientalismo è anticapitalismo». E si sono sentiti giovani cantare «Bella ciao» e cori contro la Lega, come ha stigmatizzato lo stesso ministro dell'Interno Matteo Salvini: «Ma non era la manifestazione per salvare l'ambiente?.

A me sembrano sempre i soliti, sbaglio?», ha twittato il vicepremier dichiarandosi «colpevole dei mutamenti climatici».

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