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Cortina più verde, Torino già Olimpica e Milano più chic: oggi la prima scelta

I tre dossier a confronto: naufragato il «ticket», rimonta la perla dolomitica

Cortina più verde, Torino già Olimpica e Milano più chic: oggi la prima scelta

C'è chi punta sulla piazza delle medaglie davanti al Duomo, chi sugli impianti del 2006 e sulla svolta «green», chi infine sulle Dolomiti e su un budget contenuto. La corsa italiana a tre Milano-Torino-Cortina per aggiudicarsi la candidatura a ospitare le Olimpiadi invernali 2026 è entrata nell'ultima fase con la presentazione dei dossier. Che dopo essere arrivati sul tavolo del presidente del Coni Malagò, oggi saranno valutati in Consiglio dei ministri, martedì 10 la Giunta del comitato olimpico nazionale sceglierà la città che potrà proseguire il cammino fino al 3 ottobre quando a Buenos Aires saranno scelte le tre candidate finali (in lizza anche Graz, Calgary, Stoccolma e Erzurum) con assegnazione a settembre 2019 nella sessione del Cio ospitata a Milano.

Naufragata l'idea di un «ticket» con Torino, la città della Madonnina resta favorita per l'unità tra Regione e Comune (nonostante l'astensione al voto dei pentastellati) e perchè gli studi di fattibilità sono stati effettuati in largo anticipo. In più il suo progetto ha diverse e suggestive cartoline: la già citata Medal Plaza in piazza Duomo, lo stadio di San Siro per la cerimonia di apertura e una delle fan zone insieme a Parco Sempione, la Darsena e Castello Sforzesco fino a piazza Gae Aulenti con la pista per pattinare sul ghiaccio. Fino alla riqualificazione dell'ex scalo ferroviario di Porta Romana per il Villaggio Olimpico per gli atleti, a soli 15 minuti da Linate. E poi gli impianti: dal rinato Palalido per il curling al Forum di Assago per pattinaggio artistico e short track fino all'Arena temporanea a Rogoredo per il pattinaggio di velocità e quella alla Fiera per l'hockey (insieme al PalaSharp da riadattare). Sondalo e la Valtellina saranno lo scenario delle gare di sci, mentre la svizzera Sankt Moritz offrirà la pista di bob, slittino e skeleton. Entrambe con un loro Villaggio.

Mappa obbligata per Torino con la sindaca Appendino che ha minacciato anche le dimissioni per portare avanti il progetto nonostante l'opposizione di molti consiglieri del M5s. Gli impianti sono quelli dei Giochi 2006 tra il capoluogo (ghiaccio), Sestriere (sci alpino), Pragelato (sci nordico) e Cesana (bob e slittino). Medal Plaza nel cuore della città, Villaggio Olimpico nell'area dell'ex Thyssen. Punto forte nei trasporti: in un'ora e mezza si raggiungono tutti i siti con ghrande spazio alla mobilità elettrica. Parole chiave rigenerazione e innovazione.

L'outsider Cortina, iscrittasi alla corsa allo sprint, punta sulle Dolomiti: sci alpino e Villaggio Olimpico nella città madre del dossier sulle piste che ospiteranno i Mondiali 2021, curling nello stadio del ghiaccio del 1956 riammodernato, rilancio della pista di bob, slittino e skeleton. Trasferimenti a Bolzano per l'hockey e a Merano per pattinaggio artistico e short track, biathlon ad Anterselva, sci nordico in Val di Fiemme, pattinaggio di velocità a Baselga di Pinè.

Il tutto in stile low cost: 380 milioni di euro di spese contro un miliardo e 178 milioni di Torino.

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