Cronache

Così Borghese prova a "ribaltare" Milano

Olycom
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P ausa pranzo da Alessandro Borghese, nel suo ristorante milanese con vista sulla luccicante Allianz Tower.

Lui non c'è, anche se giureremmo che chiunque vada là si guardi attorno sperando di vedere spuntare prima o poi il telechef famoso e belloccio.

Locale luminoso ed elegante, con arredamento razionalista anni Cinquanta, colori saturi, pezzi d'arte. Location: 9.

Menu che cambia tra pranzo e cena. A pranzo 4 o 5 scelte per tipologia che a cena diventano 8. A pranzo anche un business lunch con due piatti a scelta, dolcino, acqua e caffè. Un po' di romanità (Chitarra alla cacio&pepe), ma anche Italia e anche mondo. Una proposta vagamente mainstream. Mangiamo un Fusillone Pasta Armando con salmone arrostito e porcini spadellati, un Risotto alla milanese con riduzione di vitello, un Arrosto di mare su guazzetto di pachino, olive taggiasche, acciughe e origano e Roast-beef di vitella alla senape, patate mantecate alla paprika e misticanza. Tutto buono, corretto, senza picchi orgasmici. Menu: 7.

Per la sala si aggirano camerieri giovani, simpatici, prevalentemente meridionali, che si prendono cura di te con giovialità e non perdono un colpo. Però siamo a pranzo e il servizio ha regole meno formali. Il meccanismo è un po' inceppato dalla lentezza iniziale. Per venti minuti sulla tavola c'è solo acqua. Servizio: 8.

Paghiamo 78 euro per due business lunch a 30 euro nettissimi (nel senso che ci viene risparmiato l'odiato servizio alla milanese) e due bicchieri di vino a 8 e 10 euro (qui la mano sui ricarichi potrebbe essere più leggera). Conto: 8.

Ah, alla fine il taccuino alla Quattro Ristoranti con penna per dare i voti c'è davvero. Tocco che manda in visibilio i fan. Châpeau.

Alessandro Borghese. Il lusso della semplicità, via Belisario 3, Milano. Tel.

0284040993. Sempre aperto a pranzo e a cena

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