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«Così ho ridisegnato la libertà di Saffo»

La struggente musica napoletana, il fascino di una poetessa e la capacità di un celebre couturier rendono speciale la sfilata presentata ieri da Rocco Barocco. Un fluido susseguirsi di modelle dai capelli raccolti e acconciati come negli affreschi di Pompei, forme che ricordano la sensualità dei pepli, sandali e ballerine con laccetti, preziose borsine.

Cosa l'affascina di Saffo, musa ispiratrice di questa collezione?

«La libertà di spirito e di pensiero, l'essere stata una donna intellettualmente brillante e perciò elegante prima di tutto nella testa. Ho visto un suo ritratto a Pompei e me ne sono innamorato».

Come ha disegnato la silhouette?

«Pulita e allo stesso tempo elegante. Ma anche molto femminile con plisettature a sorpresa e grandi spacchi».

Una collezione liquida

«Scegliendo i tessuti ho immaginato un mare in movimento e le emozioni che possono scaturire dai rasi, dai jersey e dalle sete laminate con cui ho realizzato gonne, abiti e pantaloni».

Quali sono i colori di questa nuova seduzione?

«Il rosa, il giallo, il verde, il turchese nei pastelli degli affreschi pompeiani.

Il bianco e nero e l'opulenza dell'oro e dell'argento». LSer

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