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Così un piatto ci concia per le feste

Intolleranti 3 adulti e 8 bimbi su 100. E i menu di fine anno aumentano i rischi

Così un piatto ci concia per le feste

A Natale il rischio si cela nel piatto. Stiamo parlando delle allergie alimentari, un fenomeno che in Italia colpisce 3 adulti e 8 bambini su 100. Il tradizionale menu delle feste più goduriose dell'anno, infatti, nasconde più di un'insidia: dai crostacei (siete sicuri di potervi concedere quel cocktail di scampi?) alla frutta secca (nella gran parte dei dolci natalizi) o esotica, ma anche alle apparentemente più innocui lenticchie, carni e pesci.

Gli esperti mettono in guardia: «Chi soffre di queste allergie in genere è attento e consapevole - spiega il dottor Danilo Villalta, del consiglio direttivo di Aaiito, Associazione allergologi immunologi italiani territoriali e ospedalieri - ma in molti prodotti, soprattutto dolci, si possono nascondere alimenti allergizzanti che, se assunti inconsapevolmente, possono provocare reazioni anche gravi. Esistono poi alcune allergie che possono comparire per la prima volta a Natale, come quelle ai frutti esotici». Occhio alla tavola o sarete conciati per le feste.

La cattiva conservazione killer

Una categoria particolarmente insidiosa è quella dei prodotti ittici - pesci e crostacei - perché non solo possono causare reazioni allergiche, ma possono anche determinare la comparsa di reazioni pseudo-allergiche, con sintomi simili a quelli dell’allergia (orticaria e sintomi intestinali). Ma il colpevole non è necessariamente nell’ingrediente in sé ma potrebbe essere altrove: ad esempio nella non perfetta conservazione. Oppure, nella quantità eccessiva (ovvero la banale indigestione).

Il pericolo è nella papaya

Esotici sì, nel senso che vengono da lontano, ma ormai litchi, mango o papaya (e più recentemente maracuja e frutto del dragone) sono entrati nella tradizione del cenone natalizio. E sono particolarmente insidiosi perché potrebbero non essere mai stati consumati prima, specie dai bambini. Come nel caso di altri allergeni, potrebbero essere mascherati nel cibo come componenti aggiunti nelle preparazioni (nella crema del ripieno di un panettone ad esempio).

L’insidia è tutta nel dolce

Fra le allergie alimentari più pericolose c’è sicuramente quella alla frutta secca: oltre alle noce e alla nocciola, possono essere chiamati in causa anche le arachidi, i pistacchi, gli anacardi, la noce brasiliana e di Pecan, ultimamente tanto di moda. E il cenone di Natale, specie alla fine, arrivati al momento del dolce tradizionale, può diventare un vero e proprio percorso ad ostacoli. Dal torrone al croccante, dal panforte fino all’immancabile panettone con granella, l’insidia è piazzata un po’ ovunque. Occhio, dunque.

Attenzione alle interazioni

Alcune forme particolari di allergia alimentare si manifestano soltanto quando un certo alimento è assunto in associazione ad altri co-fattori quali i Fans, ovvero i farmaci antidolorifici spesso usati per curare quel mal di testa che insorge dopo un pasto sovrabbondante oppure la febbre da malattie virali, assai diffuse in questo periodo dell’anno. Altri co-fattori sono l’alcol, il cui uso è più elevato nei giorni di Natale, e gli sforzi fisici. Ma in quest’ultimo caso il rischio sotto le feste è nettamente minore.

Resine e acari: quante minacce

Tosse e difficoltà respiratoria, e se il colpevole fosse un insospettabile albero di Natale? L’allergia può essere scatenata infatti dalla resina o dalle muffe liberate dai tronchi e dai rami nel caso sia naturale, e dagli acari o dai materiali sintetici se è artificiale. Dobbiamo dunque dire no alle decorazioni che fanno tanto atmosfera natalizia? Ma no, potrebbe bastare lavarle quando si tirano fuori dalla scatola, o, in casi conclamati, restarne semplicemente lontani.

L’incognita dei primi assaggi

Per i nostri figli o nipotini bisogna fare molta attenzione a latte vaccino, uova, soia, grano e pesce. Ma anche ai cibi che non si mangiano solitamente nel resto dell’anno, come alimenti crudi, dolci tipici, frutta esotica e secca e torrone, spesso consumati in gran quantità (e questo aumenta la carica allergenica) e fuori dal controllo dei genitori.

Per i piccolissimi, grande cautela con i primi assaggi: da non sottovalutare assolutamente sintomi sospetti quali eruzioni cutanee, vomito e difficoltà respiratorie.

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