Politica

Così il Prof, controvoglia, riprende in mano il cellulare

Così il Prof, controvoglia, riprende in mano il cellulare

Da Fondatore a campeggiatore costretto a spostare la tenda più in là. Da Gran Rimosso (alla festa del Pd) a Foglia di fico. Romano Prodi s'è fatto intenerire da Piero Fassino e ieri ha telefonato (ancora una volta) a Giuliano Pisapia. Ne dà notizia quest'ultimo, non senza tremiti (o fremiti). «Oggi mi ha chiamato il Professore per dire di andare avanti nel tentativo di unire il centrosinistra», ha riferito dal palco della convention per la candidatura del renzianissimo Giorgio Gori alle Regionali lombarde. Se Romano non gliel'avesse sottolineato, caldeggiato, raccomandato, Giuliano avrebbe ancora titubato un po'. Ma ora non può più, per fortuna (sua e di noi tutti, che non ne possiamo più dell'indecente manfrina delle alleanze mancate del Pd). In verità, non è esattamente una notizia, perché lo si sospettava da tempo (il Giornale lo scrisse in anteprima): dietro l'improvviso, generoso attivismo di Pisapia c'era la manona del Prof. Una «regia» discreta del Fondatore, vista con fastidio dal Nazareno quando s'è pensato che si trattasse di una «correzione» di linea politica sotto mentite spoglie. Ma ora che i tempi elettorali sfrecciano verso il traguardo, al Pd sono davvero alla canna del gas. Lo sa bene il povero Piero (Fassino), che s'è preso la briga di andare a chiedere a Prodi di dimenticare, perdonare e dare una mano. Romano, senza voglia, ha ripreso in mano il telefonino. Persino Bersani ora s'attende una telefonata. «Se chiama Prodi ci sto anche tutta la giornata a discutere e a vedere», ha detto. Specificando però che anche il Prof comprende bene il periodo e «credo capisca che una soluzione non c'è... Senza andare alla sostanza del nostro rapporto col popolo, non si va da nessuna parte».

Adesso Romano sarà costretto a chiamarlo e rassicurarlo, il popolo.

Commenti