Elezioni Regionali 2019

Così si ritorna al bipolarismo: bocciati i 5 Stelle governativi

Il voto regionale conferma i sondaggi: ritorna il bipolarismo, i Cinque Stelle "catapultati a cinque anni fa"

Così si ritorna al bipolarismo: bocciati i 5 Stelle governativi

Continuano gli errori dei Cinque Stelle anche dopo la sconfitta abruzzese. La dichiarazione della ex candidata presidente dei grillini rievoca il politichese più bieco della politica: "Il dato è confortante, il Movimento 5 Stelle conferma il risultato di cinque anni fa. Il dato sconfortante è per gli altri...". Così Sara Marcozzi che già per questa dichiarazione si guadagna la "conferma della sconfitta". Come si fa a dire: conferma il risultato di cinque anni fa se, cinque anni fa, c’era un ceto politico completamente differente. Era un’altra Era. C’era un uomo che tutti ritenevano il nuovo Superman, Matteo Renzi, così come un Pd che vantò un 40% di consensi.

Tornando all'Abruzzo, a conferma della valutazione inconsistente, il paragone con il 2014 non è ipotizzabile neanche per altri. Difatti la Lega alle precedenti regionali non presentò propri candidati così come un anno prima, e quindi nelle politiche 2013, si guadagnò poco più di 1400 voti (1407) attestandosi allo 0.2 mentre, oggi, nello stesso lasso di tempo rispetto alle rievocate precedenti, passa dal 14 a circa il 28%. Già questo dato dovrebbe far impallidire i Cinque Stelle. Cosa succederà ora nel governo? Nulla, perché a Matteo Salvini conviene tenere attacca la spina per confermarsi anche alle europee. Nel paradosso chi dovrebbe far una retromarcia, dovrebbe esser proprio il Movimento 5 Stelle che negli undici mesi trascorsi, mentre la Lega raddoppia, dimezza passando dal 39.6% a bene o male la metà dei consensi. Questo, insieme a quello dei salviniani, è un vero e proprio giudizio politico. Avrebbero fatto meglio a non cambiare il loro mantra? Lo ricordate? Dicevano: governeremo il Paese soli quando prenderemo il 50% + 1 dei voti. A Marzo non arrivarono ed accettarono l’abbraccio mortale. Gli anti governativi potranno certamente pensar male dell’esecutivo giamaicano ma nel paradosso, se avessero più a cuore la sconfitta dei populisti fautori dell’anti politica, dovrebbero ringraziare il giustiziere Salvini.

Ed ora? Salvini aspetterà le regionali sarde, sperando di continuare a dare secchiate di latte a tutti, poi le elezioni europee e dopo deciderà. Due le vie: stesso governo per arrivare alla tornata regionale del 2020 magari accorpando le elezioni politiche anticipate o dare un’accelerazione a queste ultime? Con il dato abruzzese, se questo dovesse essere confermato anche alle europee di maggio, si certifica o certificherebbe: la rinascita del bipolarismo (centrodestra vs centrosinistra) e naufragio di governi alternativi Pd-Cinque Stelle. Si perché se Forza Italia perde quasi un terzo dei voti rispetto a marzo, insieme a Fratelli d’Italia, sono determinanti per dare solidità governativa sui territori ed anche a livello nazionale allo stesso ministro all'Interno.

Seppur queste siano sempre elezioni regionali è pur vero che confermano i sondaggi che per Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, sino a ieri, erano sempre poco credibili. La strategia dell’erede di Umberto Bossi? Fare ciò che fece Silvio Berlusconi per rispondere alla unificazione tra Margherita e Democratici di Sinistra dando vita al Pd (pensavano con questa strategia di sconfiggere sconfiggere il cavaliere ma alle elezioni persero consegnandogli il governo del Paese) e questo creando il Pdl? Potrebbe esser così assorbendo, per riportare un’alleanza anche nazionale (oggi i leghisti dicono solo sui territori) e garantendo tutti, rianimando un bipolarismo e mettendo nuovamente all'angolo i Cinque Stelle come terza forza politica? Fantapolitica? In politica nulla è fantasioso... Ma se per attaccare Salvini si continua ad usare Sanremo, alla domanda di Mahmood: "... come va, come va...?"; Matteo risponderebbe, rievocando Albano e Romina: "... tutto ok, tutto ok...

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