Mondo

Così uguali, così diverse. La preferita di Trump contro la star dei salotti

Origini opposte, personalità simili Oprah e Ivanka potrebbero sfidarsi nel 2020

Così uguali, così diverse. La preferita di Trump contro la star dei salotti

La self made woman contro la figlia di papà. La afroamericana venuta dal nulla contro la bianca simbolo del potere wasp. La donna che ha regalato milioni di voti al presidente Obama contro la pupilla che è diventata consigliere speciale del presidente Trump. Una eternamente in lotta con la bilancia, l'altra ex modella figlia di una modella. Oprah Winfrey (all'anagrafe Orpah Gail Winfrey), 62 anni, e Ivanka Trump (nata Ivana Marie Trump), 36 anni, potrebbero trovarsi l'una contro l'altra alle presidenziali del 2020 negli Stati Uniti. La suggestione è esplosa nell'immaginario collettivo con il discorso ai Golden Globe contro le molestie e per la parità di genere, dopo il quale Oprah è stata acclamata dal popolo democratico come futura papabile candidata. I vertici dem adesso frenano gli entusiasmi. «La regina dei salotti tv non va bene per Usa 2020», tuona l'ex stratega di Obama, David Axelrod. «Forse l'America ha bisogno di esperienza politica», insiste dubbiosa la progressista Rebecca Katz. E pure il New York Times implora: «Oprah, non farlo».

Invece il sogno, chissà, potrebbe diventare realtà. D'altra parte il primo a dichiarare la sua passione (politica) per Oprah e a immaginare di correre al fianco della star tv (lui presidente, lei vice) fu lo stesso Donald Trump nel 1999, quando anche la sua candidatura sembrava solo fantapolitica. Di lei The Donald disse: «Amo Oprah. È popolare, brillante, una donna meravigliosa. Sarebbe un bel ticket». Oggi dice: «Mi piace. La batterei, ma non credo che si candiderà».

Eppure potrebbe trovarsela sul fronte avversario, rivale della prediletta Ivanka se davvero la figlia - come molti sospettano e il giornalista Michael Wolff conferma nel libro del momento Fire and Fury: inside the Trump White House - ha l'intenzione di correre per diventare la prima presidente donna d'America (fonte l'ex consigliere presidenziale Steve Bannon). La stessa Ivanka ha celebrato il discorso sulle molestie di Oprah definendolo su Twitter «autorevole e fonte di ispirazione» in un'apparente mossa ingenua che invece sembra celare un abile calcolo politico. Ivanka lancia infatti contemporaneamente un appello sottraendo a Oprah l'arma con cui ha appena scaldato il suo popolo: «Uniamoci tutti, donne e uomini - scrive la first daughter - e diciamo #TimesUp», il tempo è scaduto per i maschi predatori. Un modo, insomma, per non lasciare alla futura possibile rivale un argomento dal quale anche lei potrebbe trarre consensi e voti.

Le storie di Oprah e Ivanka non potrebbero essere più diverse. Eppure sul finale sembrano somigliarsi. Entrambe oggi rappresentano soldi e potere. Oprah è considerata una delle donne più influenti del mondo, di certo l'afroamericana più ricca degli Stati Uniti con un patrimonio netto di 3 miliardi di dollari. Il suo endorsement a Obama, in occasione delle primarie democratiche, nel 2008 spostò un milione di voti. Ivanka non è solo la figlia del presidente degli Stati Uniti. È anche la moglie di Jared Kuschner, ricco imprenditore ebreo da cui ha avuto tre figli dopo essersi convertita all'ebraismo, mentre anche lui è entrato nel cerchio magico del presidente alla Casa Bianca.

Oprah non ha figli, né un marito ed è l'incarnazione del sogno americano: classe 1954, frutto di un amore sbagliato tra un padre barbiere e una madre single, di professione cameriera, cresciuta nella miseria, dopo varie vicissitudini scappò di casa e rimase incinta a 14 anni, ma perse il bimbo appena nato. Lei stessa vittima di molestie da parte di familiari quando era ancora una ragazzina. Forse anche per questo è la donna che nell'ultimo mezzo secolo, attraverso il suo talk show culto, The Oprah Winfrey Show, è stata la conduttrice che meglio si è saputa mettere in sintonia con il cuore dell'America, una amica e confidente che non a caso è riuscita a strappare confessioni senza precedenti alle più grandi star del Paese, da Whitney Houston, che le ha raccontato gli anni disperati tra droga e abusi, a Mike Tyson, che l'ha scelta per ricostruire la sua esistenza dannata tra donne, carcere e la tragica perdita di una figlia. Ha trasformato il suo programma in una grande terapia di gruppo nazionale (copyright del Wall Street Journal). Ivanka no. Lei ha avuto una vita dorata, prediletta dei cinque eredi dell'imprenditore miliardario prestato alla politica. Ambiziose entrambe. Due regine Mida capaci di trasformare in oro tutto quello che pubblicizzano, Ivanka abiti, gioielli e scarpe, Oprah libri e impegno per la causa omosessuale e non solo. Ma la politica è un'altra storia. Tutte e due hanno soldi, legami, tempra e potere per poter arrivare. Ma la realtà è un'altra storia. E il Washington Post in queste ore si chiede: immaginate Oprah che vara la riforma delle tasse e ordina i raid aerei contro i terroristi? Chissà, nel 2020.

Una certezza ci sarebbe: dopo lo scandalo molestie, una donna approderebbe per la prima volta alla Casa Bianca.

Commenti