Cronache

Coutts, il prelato che viene dal Pakistan: "L'islam non è mai uscito dal Medioevo"

"Per i musulmani che vivono in Occidente è dura affrancarsi dalle famiglie"

Coutts, il prelato che viene dal Pakistan: "L'islam non è mai uscito dal Medioevo"

Eminenza, in Italia purtroppo ci sono stati diversi casi che vanno in senso opposto: ragazze pakistane, come Sana o Hina, uccise dai parenti perché volevano vivere all'occidentale...

«Vivere all'occidentale per un musulmano significa due cose: cambiare religione e lasciare quella del padre e degli antenati. E questo costituisce un grande disonore per tutta la famiglia. La società è cambiata, ma l'islam non è stato in grado di stare al passo coi tempi. Non sto dicendo che sia stato giusto uccidere queste ragazze, ma è purtroppo estremamente coerente con la logica del pensiero dominante, che è religioso ma soprattutto culturale. Per cambiare servirà del tempo e non potrà essere dall'oggi al domani».

Mi sta dicendo che quindi la religione è talmente totalizzante nella vita di queste persone, anche oneste, tanto da portare a uccidere?

«L'idea di discostarsi dalla religione della famiglia per sposare un occidentale è destabilizzante per il nucleo familiare perché significa considerare sbagliato il credo di provenienza e giusto quello che si sceglie. Inoltre devo anche ammettere che, statisticamente, i matrimoni combinati trovano molto più supporto nella risoluzione dei problemi, quindi non finiscono molto facilmente. Invece i matrimoni che nascono da decisioni individuali dei ragazzi, appena ci sono delle crisi di un mese o di un anno finiscono. Soprattutto nel caso di queste ragazze che arrivano in Europa e cambiano il proprio stile di vita perché subiscono uno shock culturale. È chiaro che queste ragazze musulmane che vivevano in Italia volevano allinearsi a quello che avevano intorno. Ma i loro genitori vivevano ancorati al passato e non hanno mai fatto un passo verso i nostri tempi.

E questo passo l'islam lo farà mai?

In Europa avete attraversato secoli di cambiamento, avete avuto il Rinascimento, l'Illuminismo, la Rivoluzione francese. Nella Chiesa cattolica abbiamo avuto il Concilio Vaticano II e abbiamo cambiato tante cose, a partire dalla lingua: non più quella latina. Io mi ricordo il cardinal Ottaviani che con il suo motto Semper idem (Sempre lo stesso), voleva rimarcare il suo no al cambiamento, perché non riusciva a capacitarsi di come si potesse celebrare la Messa in un'altra lingua. Ma Gesù non parlava latino, Gesù parlava la sua lingua, l'aramaico. Analogamente è come se l'islam non fosse uscito fuori dal Medioevo. Io lo dico sempre, l'islam ha ancora una gamba nel Medioevo e una nella modernità». (....)

Eminenza, è stato un vero miracolo la liberazione di Asia Bibi...

«Tutti hanno agito con cautela. È stato molto difficile anche per il Governo riuscire a dare una svolta alla vicenda, perché i fondamentalisti islamici non si sono fermati neanche di fronte alle guardie del corpo del governatore Taseer, un musulmano onesto ucciso dai suoi bodyguard perché voleva riformare la legge e perché aveva consigliato ad Asia di scrivere una lettera con la richiesta di grazia.

Noi abbiamo fornito tutto l'appoggio psicologico e spirituale ad Asia e alla sua famiglia, ma finché persino un giudice viene ucciso e giudicato come cattivo musulmano per una sentenza emessa, la classe politica si farà in futuro molti scrupoli a mettere a repentaglio la propria vita per salvarne un'altra».

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