Cronache

Il crac sicurezza di Termini e quelle denunce insabbiate

Il pizzaiolo col mitra giocattolo ha dribblato 400 telecamere, pattuglie e varchi di controllo. Un poliziotto aveva detto: "Il sistema non funziona". L'hanno sospeso

Il crac sicurezza di Termini e quelle denunce insabbiate

Era solo un pizzaiolo di 44 anni, afflitto da separazione coniugale che portava in regalo al figlio un mitra giocattolo. Ora che il caos di martedì sera alla stazione Termini si è ridotto alla dimensione di uno scherzo stile Amici miei, c'è perfino chi dice che è stato un test positivo di reattività all'emergenza. Dimenticando che sulla sicurezza di Termini c'è un elenco di allarmi inascoltati. Il prefetto di Roma Franco Gabrielli minimizza: «Forse abbiamo creato noi più panico noi intervenendo che quel povero papà». Gioisce invece il sottosegretario all'Interno Domenico Manzione: «L'apparato antiterrorismo si è mosso e con una certa tempestività». Evviva l'ottimismo.Per chi non indossi occhiali rosa invece, il fattaccio di Termini è un nuovo grave segnale di vulnerabilità della nostra rete di protezione. Il secondo di fila dopo il caso dell'Audi gialla che ha scorrazzato impunemente nel Nord-Est. Per capirlo basta ripercorrere le orme del nostro pizzaiolo «armato»: in giorni di alta sensibilità al terrorismo, impugnando un oggetto che poteva sembrare un vero mitra, ha attraversato una delle zone più sorvegliate d'Italia. E chi ha dato l'allarme? Una passante.Il pizzaiolo è salito sulla metropolitana della trafficatissima piazza Bologna, ed è sceso a Termini, brandendo il mitra di plastica dove le banchine e tutta l'area sotterranea sono presidiate da coppie di militari armate di mitra veri. Nessuno di loro ha visto niente. Riemerso in superficie all'interno della stazione vera e propria ha attraversato un'area in cui circolano pattuglie di carabinieri e polizia. Tutto il percorso è sorvegliato da circa 400 telecamere, tra cui quelle in grado di vedere a 360 gradi. Tutto liscio anche qui. Proprio come è successo al varco d'accesso ai binari. Eppure da qualche mese sono stati installati dei cancelli e si fa la fila ma solo per controllare il biglietto. Evidentemente basta il ticket e si passa pure col mitra. Sembra di vederla la scena, il califfo Al Baghdadi che mostra il biglietto e l'addetto che lo sprona, «vada, vada, sta bloccando la fila».Lo stesso pizzaiolo, tornato serenamente a casa senza essersi accorto che dietro di lui finiva in stato d'assedio una stazione da 500mila passeggeri al giorno, ha raccontato che «in stazione nessuno mi ha chiesto dell'arma giocattolo per arrivare ai treni devi passare e mostrare il biglietto. E il fucile ce lo avevo in mano». Invece, via libera. «Quel che è incredibile -dice il vice questore Filippo Bertolami- è che quell'uomo sia riuscito ad allontanarsi indisturbato». Bertolami è il dirigente del sindacato di categoria Pnfd, che a più riprese ha denunciato le falle della sicurezza a Termini. A luglio 2014 ha tentato di sollecitare i vertici della polizia chiedendo tra l'altro «il ripristino del sistema di videosorveglianza che attualmente risulta in gran parte in avaria». Trascorsi diversi mesi invano, ha reso pubblica la denuncia. Risultato: sospeso dal servizio per 5 mesi. Reintegrato, è tornato a raccontare i buchi neri della sicurezza di Termini. Il 24 novembre scorso, pochi giorni prima del via al Giubileo, ha partecipato a un'esercitazione di evacuazione della stazione durante la quale sono emerse mille magagne, tra cui il fatto, documentato da una foto che vedete qui a fianco, che «la parete di grandi schermi collegata alla rete telecamere intelligenti era spenta: ci hanno detto che la lampada che retroillumina questi schermi dura solo 3-4 mesi e costa uno sproposito». All'inizio di gennaio è anche crollato un soffitto nel reparto della Polfer: «I colleghi sul campo fanno tutto il possibile ma si opera nel degrado materiale -incalza Bertolami- il caso di Termini dimostra che il sistema di emergenza non funziona, manca il coordinamento tra le forze e tante costose tecnologie risultano sprecate. Un esempio: perché il treno del pizzaiolo non è stato fermato? E perché il controllore non è stato avvisato in automatico che si cercava un uomo? ».Il pizzaiolo non è indagato.

Alla fine potrebbe pagare solo suo figlio: non avrà il giocattolo, che è stato sequestrato.

Commenti