Cronache

Spiagge vuote e incassi a picco. Anche la Liguria scopre la crisi

Seconda puntata dell'inchiesta de il Giornale sulla crisi delle mete turistiche. Tengono Genova e le mete più esclusive ma per le riviere è già un'estate da buttare via

Spiagge vuote e incassi a picco. Anche la Liguria scopre la crisi

nostro inviato a Genova

«Vede com'è? 35, 40 sdraio libere nella seconda metà di luglio, con una giornata splendida. E il ristorante è quasi deserto. Un disastro, così male non ce lo aspettavamo proprio». Il sole picchia forte, il mare è limpido e una leggera brezza rende sopportabile e gradevole la permanenza in spiaggia. Ma Pino De Marco, titolare dei bagni Ponterosso di Diano Marina, non riesce a rilassarsi. «Torta di riso finita?». No, Il celebre sketch sull'accoglienza ligure, proverbialmente non un modello di cordialità, questa volta non c'entra nulla. Anzi, ormai da queste parti è soltanto una leggenda metropolitana. Ci sono famiglie con bambini, qualche straniero, pochi giovani. E tanti spazi vuoti. «Malissimo, altroché. E solo perché non mi va di usare parolacce», chiosa il signor Pino.

Un paio d'ore abbondanti di auto, traffico permettendo. Da Ponente a Levante, la situazione non cambia di molto. «Finora il meteo è stato disastroso, la stagione di fatto inizia adesso», racconta Daniele Muzio, bagni Segesta di Sestri Levante. Lui comunque non perde l'ottimismo. «Quel che è stato è stato, rimbocchiamoci le maniche. Certo che se le scuole iniziano già ai primi di settembre la politica certo non ci dà una mano, qui a settembre è ancora estate piena e così si costringono le famiglie a partire».

Già, la politica. Perché le colpe di questo inizio di stagione al rallentatore non sono da ricercare solo nel destino, sotto forma di meteo avverso. Eppure l'assessore al turismo della regione Angelo Berlangieri ha una visione solo minimamente negativa. «Le riviere hanno subito una perdita consistente, all'incirca del 10% proprio per le avverse condizioni climatiche», prova a spiegare, mentre Genova ha tenuto, forte della sua capacità attrattiva a prescindere dal meteo. Non benissimo ma comunque nulla di cui lamentarsi quindi? «Ma quale 10%, sono numeri a caso, il calo è ben superiore», tuona il presidente regionale di federalberghi Americo Pilati. «Abbiamo un potenziale enorme nella nostra regione ma senza infrastrutture adatte restiamo col culo per terra». Eccolo il tasto dolente. Anche se per questa stagione la Liguria ha fatto segnare il record di bandiere blu, 20 in totale, e l'amministrazione non manca di farsene un vanto, i problemi strutturali sono troppo seri per essere risolti con la qualità del mare o con le bellezze naturali. E quello lanciato dagli albergatori è un vero e proprio grido d'allarme. «L'autostrada è piccola e insufficiente, l'Aurelia d'estate è sempre troppo trafficata, i treni sono pochi e ci mettono ore ad arrivare a destinazione, l'aeroporto di Genova è una barzelletta. Come facciamo ad attrarre turisti? - si chiede Pilati- Siamo tagliati fuori e questi (i politici, ndr) continuano a fare chiacchiere. Si adoperino piuttosto per migliorare una volta per tutte le infrastrutture e per promuovere la regione all'estero».

Secondo gli albergatori, che hanno il polso della situazione ben più dei politici, la situazione è complicata. Per esempio i «buchi» di presenza dei turisti italiani che a causa della crisi hanno tagliato il budget alla voce vacanze, nel recente passato venivano compensati dalle presenze di stranieri. Ma quest'anno il gap, con l'eccezione delle zone più esclusive che restano feudo extra italiano, non è stato colmato. Di turisti foresti se ne vedono pochini in giro e comunque il periodo di soggiorno medio è sceso notevolmente. Mordi e fuggi, ovvero spendi poco. Mancano soprattutto i russi che affollavano le zone più esclusive della riviera di Ponente come Alassio e Sanremo, con immancabile puntata al casinò. «Ma i nostri numeri sono positivi», spiega Marco Cambiaso, amministratore delegato della casa da gioco sanremese. «Per fortuna i nostri sono prevalentemente clienti abituali ma per quanto riguarda gli occasionali i turisti non mancano»

Tiene anche Genova, dove l'Acquario rimane punto d'attrazione imprescindibile per le famiglie, anche grazie alla nuova splendida vasca dei cetacei, e dove approdano per brevi visite i crocieristi di passaggio in città. Nel capoluogo è stato importante il lavoro di giovani imprenditori che, facendo squadra, stanno cercando di smentire gli antichi stereotipi legati alla scarsa ospitalità garantendo, tra l'altro, più flessibilità negli orari di chiusura e servizi di alto livello. Sempre sulla cresta le zone più esclusive come Portofino, anche se la celebre piazzetta non è più quel luogo magico dove, chi poteva permetterselo, aveva la possibilità di sorseggiare un cocktail e trovarsi fianco a fianco con attori, registi, politici, imprenditori e star di primo piano. Qui il turista che punta su una vacanza low cost arriva, guarda chi c'è, scatta qualche foto e scappa via. «Però ci sono gli stranieri, loro sì che continuano a spendere - confessa chi lavora da anni in piazzetta - I tempi d'oro sono passati ma le barche qui arrivano sempre e grazie a Dio c'è chi compensa il calo di presenze dei turisti italiani e ci consente di non sentire la crisi». Mantengono immutato il loro appeal anche le Cinque terre che hanno rialzato la testa dopo la tremenda alluvione dell'ottobre 2011 e continuano ad attrarre turisti, anche qui prevalentemente da oltre confine, incantati dal paesaggio da fiaba che la zona è capace di offrire. «Effettivamente siamo in controtendenza - confessa Simona Casazza dell'Hotel Gianni di Vernazza - Per fortuna gli stranieri ci tengono a galla. Americani, canadesi, australiani oltre ai classici tedeschi e francesi. La novità? Dall'anno scorso anche molti cinesi».
Per le riviere invece, quelle che storicamente richiamano un turismo prevalentemente familiare, lo zoccolo duro del settore, la situazione è grigia, tendente al nero. «L'estate peggiore degli ultimi 30 anni», dicono gli albergatori. «È tornato il bel tempo, la seconda parte della stagione sarà migliore e compenserà l'avvio stentato», auspica Berlangieri. «Fesserie, quel che è stato è stato, nemmeno con il tutto esaurito sino a fine settembre riusciremo a bilanciare le perdite», replica Pilati.

Il sole (finalmente) c'è, il mare è pulito e le bellezze naturali non mancano. Ma la bella stagione in Liguria è oscurata da nubi e polemiche. Va bene che il mugugno è tipico da queste parti ma la voglia di ridere è poca davvero. Altro che sketch sulla torta di riso.
(2. Continua)

Leggi la prima puntata:

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html" target="_blank" data-ga4-click-event-target="internal" rel="noopener">Spiagge deserte ma suite piene. In Versilia pure i russi piangono

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