Crisi governo, Centinaio: “Il M5s ci ha chiesto ok per Di Maio premier”

"C'era un grande allenatore del passato che diceva 'partita finita quando arbitro fischia e per me l'arbitro fischia nel momento in cui il presidente Conte e i ministri giurano nella mani del Presidente della Repubblica”. È quanto ha dichiarato il leghista Gian Marco Centinaio al programma Agorà Estate su Rai3 in merito agli sviluppi della crisi di governo e all’accordo tra M5s e Pd.

Lo stesso Centinaio ha anche affermato di attendersi qualche possibile sorpresa nei prossimi giorni. “Parole scritte, parole pronunciate da parte di alcuni colleghi del M5S dicono 'guarda che non è ancora finita’". I messaggi a cui si riferisce l’esponente leghista risalirebbero intorno alle 23:30 di ieri.

Sul patto, per certi versi inaspettato, tra dem e pentastellati per la formazione del nuovo governo, Centinaio afferma di avere qualche sospetto.

Secondo il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali e del Turismo del governo Conte, il rapporto tra Pd e M5s sarebbe iniziato già da tempo. "Questo amore qui non è sbocciato dall'8 agosto ad oggi. Questo amore era un flirt che già esisteva da tempo. E un po’ la conferma la abbiamo avuta da alcuni colleghi del Pd e del M5S che ci dicono che già da tempo stavano ragionando, nel momento in cui avevano visto che dopo le elezioni europee l'alleanza gialloverde scricchiolava".

Il leghista, uno degli esponenti del partito guidato da Matteo Salvini ad aver tenuto i rapporti con il M5S, svela un importante retroscena su una richiesta effettuata dai pentastellati per ricucire lo strappo.

“Posso mettere anche il mio telefono qua e lo vediamo senza problemi, non c'è un messaggio di Gian Marco Centinaio a Luigi Di Maio. Può darsi che qualcun altro lo abbia mandato. Le cose sono andate che nel momento in cui eravamo nella fase di contrattazione a noi è stato chiesto ' ma per tornare indietro la Lega sarebbe disponibile ad accettare Luigi Di Maio?".

Se il M5S ci esprime come candidato premier Luigi Di Maio va bene, purché non sia Conte".