Politica

Crolla una balaustra allo stadio Più di venti feriti ad Amiens

Durante la partita col Lilla, cedono le barriere protettive nel settore ospiti. Molti i contusi. Quattro sono gravi

Federico Malerba

Centoventi chilometri di viaggio e un quarto d'ora d'attesa, prima di poter esplodere per il gol della loro squadra, il Lilla. Più altri venti secondi per passare dalla gioia al terrore: nel settore ospiti dello stadio di Amiens cede una balaustra, alcune decine di tifosi precipitano da un'altezza di quasi due metri atterrando su altri che erano seduti più in basso. E non succede in Africa, dove lo scorso 16 luglio la finale di coppa senegalese fu insanguinata da 9 morti e 60 feriti per il crollo di un muro, ma in uno dei campionati più importanti d'Europa. Si stava giocando appunto Amiens-Lilla, posticipo serale della Ligue 1, e si stava giocando in uno stadio, quello «della Liocorne», appena ristrutturato dopo la promozione nella massima serie dei padroni di casa. Ma evidentemente anche nel calcio dei miliardari la sicurezza resta un optional.

Alla fine il bilancio stilato dai vigili del fuoco, prontamente intervenuti per soccorrere i tifosi, sarà oltre venti persone ferite di cui almeno quattro in modo grave, che sono state trasportate d'urgenza nell'ospedale più vicino. Il settore ospiti è stato evacuato e la partita sospesa, una decisione inevitabile che ha trovato pieno consenso da parte di tutti. Il delegato della lega calcio francese ha spiegato che non c'erano più le condizioni per proseguire e il giocatore del Lilla Ibrahim Amadou - intervistato a caldo dalla tv BeinSport - ha condiviso la scelta: «Nella vita la priorità non è il calcio ma la salute della gente. Quello che è successo è molto grave e mi sembra normale che il gioco sia stato interrotto». In questo momento conoscere la data del recupero è l'ultimo dei problemi.

Nel filmato e nelle foto, subito dopo il gol di Fodé Ballo-Touré, che dopo aver sbloccato il risultato è corso a esultare verso lo spicchio occupato dai suoi tifosi, si vedono i tifosi assiepati nelle prime file passare dal sorriso al panico. Sembra che tra quelli messi peggio ci siano quelli che occupavano la parte bassa del settore, quelli che da un momento all'altro si sono visti precipitare addosso i loro compagni di fede. Eppure, nonostante la gravità del momento, non si è perso un momento per iniziare con le polemiche. Secondo L'Equipe, il presidente dell'Amiens ha scaricato la colpa sugli ultrà del Lilla per sostenendo che alcune centinaia di loro, definiti «molto pericolosi», erano in quella tribuna. «Al momento del gol - ha spiegato il patron della squadra di casa - più di 500 persone si sono lanciate sulle transenne, che erano in perfetto stato, per entrare in campo». Risulta un po' complicato credere che fossero davvero in perfetto stato, ma ovviamente ad accertarlo ci penserà la magistratura francese.

Probabilmente poteva andare anche peggio di così, per fortuna non stiamo parlando né dell'Heysel né di Hillsborough, ma episodi del genere dovrebbero far riflettere anche sui pericoli che corriamo negli stadi di casa nostra, molti dei quali sono certamente più vecchi e pericolosi di quello in cui ieri sera si è sfiorata una strage.

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