Politica

La crudeltà dei giudici che vietano a Cuffaro una carezza alla madre

Il tribunale gli nega un ultimo incontro con la madre in fin di vita

La crudeltà dei giudici che vietano a Cuffaro una carezza alla madre

Totò Cuffaro è un politico siciliano, da tre anni in carcere per scontare una condanna a sette anni per favoreggiamento aggravato alla mafia. Una vicenda ambigua, che risale a quando era presidente della Regione Sicilia. Si è sempre dichiarato innocente e non si è mai sottratto ai processi, tantomeno alla condanna.

Era in cella da poco quando morì suo padre. Il magistrato di turno gli concesse in ritardo il permesso per andare ai funerali. Ora sta morendo la madre, malata di demenza senile. Lui vorrebbe rivederla un'ultima volta e ha fatto richiesta di poterla incontrare. Niente. Dal tribunale è arrivato un secco no. La motivazione è agghiacciante: tanto - scrivono i giudici - lei in quelle condizioni non potrebbe riconoscerlo.

Mi chiedo che ne sa un magistrato dell'effetto che fa un'ultima carezza, un ultimo bacio di un figlio nella mente e nel cuore di una vecchia malata di demenza senile. Mi chiedo chi sia la persona così crudele da negare con tanta superficialità e arroganza a un suo simile tale semplice diritto. È che evidentemente le due persone - Cuffaro e la sua aguzzina - non sono simili. Il primo può aver sbagliato una frequentazione, la seconda è infrequentabile da chiunque.

Chi ha il potere di fare qualcosa intervenga, perché di una giustizia così non sappiamo che farcene.

 

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