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De Dominicis già travolto dallo "sprid"

Il web bersaglia il nuovo assessore al Bilancio di Roma per la sua buffa pronuncia

De Dominicis già travolto dallo "sprid"

Fabrizio Boschi

«Un magistrato che ha sempre combattuto per la legalità e la trasparenza», dice sicura di sé il sindaco di Roma Virginia Raggi. Un magistrato che, però, ha qualche problemino con l'inglese. Non che questa sia una novità tra i politici (il premier Matteo Renzi ne è un degno esempio), ma tanto è bastato a esporre il nuovo assessore al Bilancio del Comune di Roma, Angelo Raffaele De Dominicis, agli sfottò di quei malefici del web. Tutta colpa di un'intervista del 2014 al Corriere della Sera, nella quale De Dominicis si attribuiva il merito del calo dello spread, da lui pronunciato sprid: «Guardi che se lo sprid sta calando». Lo spread, intende. «Sì, insomma, se scende è perché dopo che noi ci siamo mossi quelli si sono dati una calmata con i down ground». I downgrade. «Ecco, quelli».

Errori veniali, soprattutto per un anziano signore napoletano. Ma i social non perdonano e ancor prima di entrare nel suo nuovo ufficio in Campidoglio, è stato bersagliato da tutte le parti per la sua presunta ignoranza linguistica. I più accaniti sono quelli del Pd. L'attacco arriva dal deputato ultra renziano Ernesto Carbone: «Ecco il partito-movimento, che voleva dare insegnamenti di democrazia diretta e trasparenza». «È opportuno che un super pensionato, come il neo assessore De Dominicis, cumuli la sua ricca pensione da 150-200mila euro, con un nuovo stipendio? Non sarebbe più giusto un incarico a titolo gratuito?», scrive invece su Facebook il deputato Pd Michele Anzaldi. «Mr. Sprid, magistrato in pensione, è il secondo assessore al Bilancio di Roma in due mesi. Tocca sempre a noi nonni salvare i regazzini nei guai», scherza su Twitter il giornalista Vittorio Zucconi. E poi una valanga di beffe: «Roma da sprid a spritz è un attimo. Il pressappoco che si fa classe dirigente»; «Altro che mafia capitale, De Dominicis è quello del complotto dello sprid»; «Leggendo st'intervista, questo dura meno de' du' mesi»; «Un genio che ha fermato lo sprid e diventa assessore è un colpo di mercato!»; «Apprendiamo solo ora che l'aperitivo di moda a Roma è lo sprid con una spruzzatina di down ground».

Un paio di strafalcioni, insomma, sono bastati per cancellare di colpo una carriera ammirevole come quella di De Dominicis: laureato in giurisprudenza a Napoli e proveniente dall'amministrazione civile dell'Interno, è in magistratura contabile dal 1985. Nel curriculum ha anche 30 pubblicazioni scientifiche, un libro di poesie e un saggio che intreccia le vite di Giulio Andreotti, Paolo Conte e Tinto Brass. Procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio nel 2011, è in pensione dal giugno scorso. Si è occupato di Mafia Capitale, delle leggi sui finanziamenti ai partiti, di affittopoli, di Metro C, ma di lui si ricorda soprattutto la lotta contro le agenzie di rating, responsabili, secondo De Dominicis, di aver ordito il complotto dello spread ai danni dell'Italia, con le dimissioni di Berlusconi e l'arrivo di Monti.

Alla fine di quella famosa intervista del 2014 il magistrato diceva: «Io in politica? Scherza? Non accetterei mai».

E invece ha accettato.

Purtroppo per lui. A proposito: a quanto sta adesso lo sprid?

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