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La De Girolamo: "Che delusione Renzi e Letta"

L'ex capogruppo di Ncd parla delle sue dimissioni da capogruppo: "Mancava solo il televoto". E di quelle da ministro: "Che delusione Renzi e Letta"

La De Girolamo: "Che delusione Renzi e Letta"

“Una sostituzione da Grande Fratello, mancava solo il televoto. Non ho condiviso il metodo. D’accordo che le cariche sono del partito. Però mi telefoni, mi spieghi che ne hai bisogno e ascolti quello che ho da dire. Io invece ho appreso da un’agenzia di essere stata scaricata e proprio mentre ero da Lilli Gruber a difendere Lupi”. Nunzia De Girolamo racconta così in un’intervista a Libero la sua defenestrazione da capogruppo di Ncd.

“Sono cose che si devono discutere nel partito non tra quattro amici al bar. La dice lunga sullo stile delle persone – dice attaccando Angelino Alfano - Se mi hanno rimosso per le mie idee, contrarie alla politica di Ncd prostata a Renzi, è più affar loro che mio. In politica contano i fatti, le lusinghe sanno di fregatura”. Sul suo partito la De Girolamo ha le idee chiare: “Voglio che Ncd sia alternativa a Renzi. Che cambi il Paese stando col centrodestra non facendo da stampella alla sinistra. Se continuiamo con i signorsì, Renzi ci darà un calcio nel sedere appena non gli serviremo più. Per un anno e mezzo mi sono dannata per la riconciliazione tra Berlusconi e Alfano ma tutto è andato in fumo col voto di Mattarella. Da Ncd e Alfano mi sarei aspettata un atteggiamento diverso”. Non esclude neppure l’abbandono: “Se Ncd continuerà a mettersi sull’attenti con Renzi, o passerà addirittura col centrosinistra, diventeremo incompatibili”. Ma per ora crede “restando in Ncd, di poter riunire il centrodestra. Dialogando con tutti gli alternativi a Renzi – Berlusconi, Salvini, Tosi, Meloni – penso di indurre Ncd a scelte di centrodestra”. “È successo in Liguria. Ncd era orientata a votare Raffaella Paita del Pd. Grazie a me però – rivendica con orgoglio - ci siamo accordati per dare l’appoggio a Toti, candidato di Silvio”.

La De Girolamo non dimentica neppure di essere stata costretta a dimettersi da ministro del governo Letta da cui è stata fortemente delusa: “Ho capito subito che Renzi, attaccando me, stava facendo le scarpe al premier Letta". "Enrico - continua - non venne neanche in Aula. Per me, umanamente, fu una grande delusione. Dimostrò di non saper fare quadrato, mancanza di coraggio. Ma gli si è ritorta contro. Si indebolì al punto che bastò un “stai sereno” per sostituirlo”. “Mio marito – prosegue la De Girolamo - fu altrettanto deluso. Ci si frequentava privatamente. Ora non più. Lui e Francesco si sentono ma nulla è più come prima”. Ma il suo bersaglio principale ora è Renzi, un politico “furbo, cinico, grande comunicatore” che “somiglia a un giornale farlocco: bei titoli, contenuti incerti. Il suo vero banco di prova sarà l’immigrazione”. E profetiza: “Se riuscirà a risolvere il problema, coinvolgendo tutta l’Ue, acquisterà autorevolezza. Se no, sarà definitivamente il bluff che appare”. Tra Letta e Renzi dice di preferire il primo “come figura istituzionale” e il secondo per la “forza decisionale”. Su Berlusconi, invece, dice: “Per lui ho stima e amicizia. A travolgermi sono stati gli eventi. Ero ministro, mi aveva scelta Silvio, ero legata a Letta come lo era mio marito. Non volevo creare problemi. Sono stata vittima della designazione”. Sulla sua idea di creare un Partito Repubblicano sulla falsa riga di quello americano, la De Girolamo si è favorevole ma in questo caso lui “dovrebbe fare l’allenatore. A farsi onore in campo dovrà essere la squadra. Per lei Ncd ormai non ha nessun senso di esistere. La soluzione è “la ricomposizione di tutta l’area alternativa a Renzi in un unico soggetto. Non alleanze tra Ncd, Forza Italia e altri.

Ma una cosa sola”.

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