Cronache

Debiti e dimissioni I guai della Versilia regina dell'estate

Da Forte dei Marmi a Viareggio, le mete preferite dei politici alle prese con dissesti finanziari e figuracce. E il Pd va in tilt

Il lungomare di Viareggio il 26 luglio scorso dopo uno dei nubifragi di quest'anno
Il lungomare di Viareggio il 26 luglio scorso dopo uno dei nubifragi di quest'anno

La luce dell'orologio di piazza Mazzini accesa di giorno e spenta di notte fa riflettere. La Versilia è sempre bella abbracciata fra il mare e i marmi delle Apuane, ma da un po' di tempo su questo lembo di costa le cose sembrano andare tutte all'incontrario. E non si tratta solo di Viareggio, fu Perla del Tirreno, ma anche degli altri tre comuni, Camaiore, Forte dei Marmi e Pietrasanta, guidati oggi da giunte di centrosinistra. Ognuno in qualche modo, ha i suoi problemini da risolvere e alcuni di questi non sono nemmeno tanto «ini».

Non sono stati tanto i nubifragi, le bombe d'acqua, gli allagamenti a funestare l'estate delle spiagge toscane, quanto i dissesti finanziari, i fallimenti, le inchieste, le dimissioni, all'interno delle amministrazioni comunali. Proprio quest'anno che, dopo un ventennio di Salento, Costa Smeralda, Argentario, la Versilia si era guadagnata lo scettro di regina dell'estate, per l'alta concentrazione di esponenti politici e di governo (i ministri Maria Elena Boschi e Stefania Giannini, i sottosegretari Luca Lotti e Erasmo D'Angelis, il senatore Andrea Marcucci e lo stesso premier Matteo Renzi) fra Marina di Pietrasanta e Forte dei Marmi.

La pecora nera è Viareggio . Ci vuole una bella memoria per tenere a mente tutte le grane che sono successe in un anno di amministrazione del renziano convertito Leonardo Betti. Dalla sua elezione, nel giugno 2013, non si è fatto mancare nulla. Il Comune ha un debito di 86,9 milioni di euro ed è a rischio commissariamento. Di questo maxi buco, 13 milioni sono stati provocati dall'attuale giunta che in 14 mesi ha perso tanti pezzi per strada. Ai quattro assessori che si sono dimessi a febbraio se n'è aggiunto un'altro ieri, il vicesindaco Chiara Romanini. Il motivo è sempre quello: i soldi. Eppure, con 64mila abitanti, Viareggio mantiene 520 dipendenti e 110 vigili urbani che costano 20 milioni all'anno.

L'altro punto debole è il Carnevale. Il Comune ha negato, per il 2015, il milione e 400mila euro di contributo perché è al verde, la Fondazione rischia il fallimento e il suo presidente ha rimesso il mandato nelle mani del sindaco. Il Festival Pucciniano di Torre del Lago ha una passività di 4 milioni di euro e va verso la liquidazione. Le municipalizzate Viareggio Patrimonio (riscossione tributi) ha tasse non riscosse e non più riscuotibili per 5 milioni di euro; la Mover Parcheggi e la Viareggio Congressi sono in fallimento. La ditta che si occupava della ristrutturazione del Mercato Ittico è fallita (le spese negli anni si sono quintuplicate) e i lavori sono fermi con conseguente serrata dei pescatori. A inizio agosto l'Arpat ha dichiarato il divieto di balneazione per sversamenti in mare delle fognature nere, collegate alle fognature bianche a causa di allacciamenti abusivi, con conseguente show del sindaco Betti che nuota in mare per dimostrare che l'acqua è pulita. I temporali hanno dato dimostrazione, una volta in più, di un sistema fognario inefficiente con la Passeggiata a mare allagata dal molo a piazza Mazzini. Infine, il comandante della Capitaneria di porto è stato rimosso dall'incarico dopo appena un anno dalla sua nomina, a seguito della denuncia da parte del Pd circa la sua linea dura contro i venditori abusivi sulle spiagge.

Ciò che sta accadendo a Viareggio è sintomatico di una crisi endemica all'interno del Pd che sta stritolando tutti sindaci della Versilia, litigiosi l'uno con l'altro. A Camaiore , 32mila abitanti, c'è il renziano puro Alessandro Del Dotto, alle prese con la raccolta differenziata che ha lasciato solo puzza per le strade e con i 300 dipendenti da pagare. A Pietrasanta , 24mila abitanti, c'è Domenico Lombardi, pediatra, impegnato a risolvere una grossa crisi all'interno della sua maggioranza che non vorrebbe ricandidarlo il prossimo anno. Anche questo Comune è vicino al dissesto finanziario. L'unico Comune della Versilia che si salva è, manco a dirlo, Forte dei Marmi , 8mila abitanti, in attivo di 20 milioni, guidato dal sindaco-commercialista Umberto Buratti. Si parla da tempo di una unione dei Comuni per polizia locale, cartellone culturale e turistico. Ma nessuno vorrebbe far entrare la pecora nera Viareggio. A proposito: la Bussola, fondata nel 1955, che ha fatto la storia della Versilia dagli anni Sessanta ad oggi, quest'anno per la prima volta da quanto esiste è rimasta chiusa. Fa riflettere anche questo.

Come l'orologio.

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