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Decreto-suk con l'alibi Giubileo. Il centrodestra sventa il blitz

Beffato il Pd che, con la scusa dell'Anno Santo, voleva far passare con urgenza un testo che distribuisce fondi a pioggia. Il varo slitta a gennaio

Decreto-suk con l'alibi Giubileo. Il centrodestra sventa il blitz

L'Anno Santo è iniziato da un pezzo, ma il decreto legge Giubileo ritarda ancora. Non sarà discusso dal parlamento entro Natale, come voleva il governo. Si sono messi di traverso Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, così entrerà nel calendario dell'aula della Camera solo a gennaio. La conferenza dei capigruppo ha respinto la richiesta della maggioranza, caldeggiata dall'esecutivo, di stringere i tempi e lo ha fatto slittare, poiché scade il 24 gennaio. La commissione Bilancio avrà 15 giorni di tempo per esaminare il testo prima di inviarlo all'aula, mentre sarebbero stati solo due se si fosse seguita la via urgente indicata dal Pd.Il fatto è che il provvedimento approvato dal consiglio dei ministri il 13 novembre con il titolo «Misure urgenti per gli interventi nel territorio», è subito apparso come un omnibus, una scatola vuota in cui doveva entrare di tutto e di più, senza nessuna chiarezza.Matteo Renzi, al solito pittoresco, lo aveva presentato come il contenitore di 12 interventi, «12 buone notizie per cui servirebbe l'hashtag #happydays». Il decreto che da allora è stato ribattezzato appunto happy days, prevede: 200 milioni al Giubileo; 150 al dopo-Expo; 150 per iniziare a portare via le ecoballe dalla Terra dei Fuochi; 100 milioni per costruire campi sportivi nelle periferie (ma in tv è stato presentato come provvedimento anti-terrorismo), altro denaro per Bagnoli fino arrivare a circa 900 milioni complessivi.«Il decreto-suk», lo chiama il presidente dei deputati di Fi, Renato Brunetta. Che spiega così la posizione del centrodestra unito: «Arriverà solo dopo le feste. Non c'è nessuna necessità e urgenza per stravolgere le regole del gioco. Abbiamo respinto una forzatura».

Il Movimento 5 Stelle, forse per non rompere il momento di grazia con il governo, fa in modo di non sbilanciarsi né da una parte né dall'altra. «L'esame del cosiddetto decreto happy days - si barcamena Davide Crippa, presidente dei grillini, uscendo dalla conferenza dei capigruppo - necessita di tempi congrui. Per cui, abbiamo detto che l'ok allo slittamento a gennaio avrebbe consentito di entrare più nel merito. Abbiamo aggiunto, inoltre, che non avremmo fatto ostruzionismo pesante qualora il dl fosse stato approvato entro Natale».Una sconfitta bruciante per i dem, che reagiscono attaccando il centrodestra. «Forza Italia, ruota di scorta della Lega, si è appiattita alla guerra contro il Sud portata avanti dal Carroccio», esplode Ettore Rosato, capogruppo del Pd a Montecitorio, riferendosi ai fondi stanziati col provvedimento per l'area di Bagnoli e per la Terra dei fuochi. E Stefania Covello, responsabile dem Mezzogiorno aggiunge: «Troveremo con il governo il modo per consentire entro il 2015 l'impiego alle amministrazioni interessate delle risorse necessarie».Brunetta replica subito: «Il Pd di Renzi e Rosato, non pago del suk della legge di Stabilità ancora in corso, voleva aggiungere un altro suk: quello del decreto cosiddetto Giubileo. E nonostante la maggioranza, nonostante l'inciucio con i grillini, non riescono ad approvare i loro provvedimenti di clientela territoriale». Poi fa notare che «perfino la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha dovuto dare ragione all'unica opposizione esistente, quella di Fi e Lega, sull'ennesima, indecente, volgare forzatura.

Governo, maggioranza, Rosato e grillini dovrebbero rifletterci».

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