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Delrio sta con Fiat: sugli scarichi non bara

Il governo replica a Berlino. E oggi Gentiloni vola dalla Merkel

Delrio sta con Fiat: sugli scarichi non bara

Riuscirà il premier Paolo Gentiloni a fare la voce grossa nell'incontro di oggi, a Berlino, con la cancelliera Angela Merkel sulle ingerenze del ministro dei Trasporti, Alexander Dobrindt, nei colloqui tra Italia e Ue sul caso Fca? In attesa degli inevitabili chiarimenti, la polemica dopo la richiesta tedesca a Bruxelles di far richiamare tre modelli di Fca (Fiat 500X, Jeep Renegade e Fiat Doblò) vede il Movimento 5 Stelle passare all'attacco. Da qui la richiesta al ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, di riferire in Parlamento «perché le accuse che arrivano all'Italia sono tante e gravi».

Ma il M5S va oltre, e chiede a Delrio anche quali iniziative intenda adottare «affinché venga tutelato il diritto alla salute dei cittadini anche attraverso azioni legali, al pari di quanto fatto dal governo Usa, al fine di ottenere un congruo risarcimento da parte dei costruttori». E così la «guerra dell'auto» tra Stati rischia ora di dare ancora più forza alla «guerra all'auto» nei singoli Paesi, coinvolgendo pericolosamente anche gli aspetti industriali.

Risulta, intanto, che il ministro italiano abbia inoltrato il 12 gennaio scorso a Bruxelles le risposte scritte alle domande formulate dalla Commissione d'inchiesta sulle emissioni. «Il principale obiettivo - sottolinea Delrio nel documento - era quello di accertare l'eventuale presenza di defeat device non ammessi. La 500X - aggiunge - è stata omologata in Italia, è conforme alla normativa vigente e non dispone di alcun defeat device a differenza di quanto accertato sui veicoli Volkswagen (frase sottolineata, come rivela l'agenzia Adnkronos che ha visionato il carteggio)».

Nella risposta, l'esponente del governo ribadisce «che il dialogo deve avvenire solo tra autorità nazionali di omologazione (anche qui ricordando come tale linea sia stata adottata in occasione del Dieselgate Vw)» e annuncia «che sono in arrivo le osservazioni su Doblò e Renegade». Seguono altre puntualizzazioni tecniche sul tema emissioni e «l'impegno a pubblicare quanto prima un aggiornamento a seguito degli approfondimenti in corso». Delrio è comunque categorico sul fatto che Fca non abbia fatto ricorso a centraline di controllo illegali, anche se, precisa, «ulteriori indagini sono previste per i veicoli prodotti da Vw».

A proposito delle repliche alle accuse del ministro Dobrindt da parte di Palazzo Chigi, interviene l'eurodeputato Stefano Maullu, membro della commissione giuridica. «Per una volta condivido le mosse del governo. Questo atteggiamento tedesco-centrico non può essere più tollerato e va combattuto con forza. A maggior ragione dopo lo scandalo di dimensione mondiale che ha visto protagonista proprio la principale industria automobilistica della Germania», afferma Maullu.

Per Fca, intanto, il 2016 si è concluso con risultati lusinghieri in Europa. E se il mercato ha chiuso l'anno con oltre 15 milioni di vetture immatricolate (+6,5%), il gruppo del Lingotto ha fatto meglio: +14,1%, sfiorando il milione di vendite (quasi 993mila unità) e raggiungendo una quota di penetrazione del 6,6%. E proprio in Germania, dove è oggetto di attacchi, Fca ha aumentato le immatricolazioni dell'8,5%. Sempre nel 2016, Fiat 500X e Jeep Renegade, al centro delle polemiche, si sono confermate nelle prime 10 posizioni dei rispettivi segmenti di riferimento. Il marchio Jeep, infine, ha colto il miglior risultato di sempre nel Vecchio continente: 105mila vendite, +19% sul 2015.

Respira il titolo in Borsa: +1,02% a 8,89 euro.

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