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Dopo la denuncia del Giornale la polizia libera la casa di "Rosa"

A Milano blitz per sgomberare l'appartamento occupato mentre la 71enne era in ospedale. Indagini sul racket

Dopo la denuncia del Giornale la polizia libera la casa di "Rosa"

Milano Camionette e volanti entrano nel parcheggio delle Case Bianche all'ora di pranzo. Dopo l'appello del Giornale per il caso di Rosa, l'anziana a cui è stata occupata la casa mentre era in ospedale, le istituzioni hanno risposto dispiegando polizia e carabinieri. Decine di agenti per riaffermare la presenza dello Stato anche nella Trecca, un casermone da 477 appartamenti nella periferia milanese, in cui spadroneggia lo «Zingaro», cioè Guido Guarnieri. Ex galeotto, 15 anni per undici coltellate date «per legittima difesa», che controlla decine di alloggi e cantine delle Case Bianche. E con un nipote omonimo recentemente arrestato con l'accusa di essere uno dei tre ragazzi che a Milano hanno drogato una ragazza per poi abusarne. Il Questore: «Abbiamo dato un segnale alla città».

Ieri mattina le squadre hanno puntato dritto al civico 36 e protetto i tecnici di Aler, l'azienda che gestisce le case popolari del Comune, mentre sostituivano la porta della casa di Rosa. Uno dei 95 alloggi occupati abusivamente in via Salomone e finiti in mano al racket che sfonda le porte e poi pretende gli affitti. Dopo appena mezz'ora di lavoro è comparso lo «Zingaro». Si è sistemato nel centro del cortile dove ha anche rilasciato un'intervista video in cui spiega la sua visione del mondo. E ha precisato che con il caso di Rosa lui non ha niente a che fare: «Se trovo chi ha messo in giro questa voce gli stacco il collo», ha avvertito. E in tanti sono quelli che lo temono, come lui stesso ammette. Non tutti però. Diversi inquilini regolari, come quelli riunitisi nel comitato Salomone rinasce animato dal 23enne Oscar Strano, stanno provando a opporsi al potere dei rom e al declino del complesso edilizio.

Il clan Guarnieri-Di Rocco-Ciarelli è sbarcato in massa nelle Case Bianche quando sotto la giunta Pisapia parte del vicino campo di via Bonfadini venne raso al suolo. Prima ha «pagato 5mila euro per entrare» in un appartamento, come racconta lo stesso «Zingaro», poi pian piano si è allargato. Oggi non è più lui a pagare, ma riscuote: lui nega, ma controlla decine di appartamenti alla Trecca e anche le cantine che vengono affittate soprattutto a immigrati irregolari per poche decine di euro al giorno. Guarnieri sostiene che il suo lavoro è comprare e vendere automobili, ma non ha solo quello.

Dopo aver capito il perché di tanto dispiegamento di forze dell'ordine lo «Zingaro» e un piccolo gruppo di suoi sostenitori tornano in casa. Intanto la presenza dello Stato spinge a scendere in cortile anche quelli che non hanno voluto piegarsi al ras del quartiere. La rabbia è tanta e si sente dai commenti aspri, il degrado negli ultimi anni ne ha chiamato altro: prostituzione di trans con clienti benestanti che la notte vanno avanti e indietro dal parcheggio posteriore della Trecca, le cantine non sono utilizzabili se non da chi le affitta come mini appartamenti e ormai si ha paura ad andare in vacanza o in ospedale per le occupazioni frequenti. «Se lo fanno a me li scanno come maiali, ormai qui è peggio che in Sicilia» ringhia un uomo parlando del caso Rosa. «Io gli do fuoco» rilancia un altro. L'esasperazione porta ad alzare i toni e allontana dalla legalità riportando alla legge del più forte.

Sono ormai le tre del pomeriggio quando anche i tecnici di Aler e gli agenti in assetto antisommossa smobilitano: la casa di Rosa è stata liberata e la nuova porta installata. Un limite fisico al racket è stato fissato così come richiesto dalle decine di inquilini onesti o di persone che occupano appartamenti solo per necessità. E almeno in un caso la «razza Rosa» è stata salvata. Solo un primo passo vista l'ampiezza del fenomeno, ma il Comune ha fatto sapere che ci sono indagini ad ampio spettro sul racket. Quindi forse il regno dello «Zingaro» si avvia al tramonto.

MBon

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