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«Il design in Italia è partito grazie a me: sono quello che ha introdotto il blocco di poliuretano da cui sono nati divani pazzeschi come il Coronado di B&B Italia oppure il Maralunga di Cassina» dice Alberto Vignatelli, presidente e amministratore delegato di Luxury Living Group. Si parla di un colosso che fattura 120 milioni di Euro, leader nel lifestyle di lusso perché sviluppa, produce e distribuisce collezioni di arredamento made in Italy per firme prestigiose tra cui Fendi Casa, Bentley Home, Trussardi Casa e Ritz Paris Home Collection. In poche parole se vuoi una casa identica alla suite in cui abitava Coco Chanel al Ritz, oppure un letto fatto come i sedili dell'auto della regina Elisabetta con tanto di cruscotto in radica al posto della testata, lui è l'unico al mondo in grado di realizzare questo tipo di sogni. «I'm a dreamer» esclama infatti sorridendo davanti a Six Shades of Palmer, l'esclusiva versione del divano Palmer di Toan Nguyen realizzata solo su ordinazione per Fendi Casa in sei magnifiche sfumature dal rosa carne al rosso passione. Lui lo trova sexy e la cosa è preoccupante perché su quel divano ci si potrebbero sedere comodamente in dieci se non di più. Noi siamo piuttosto colpiti per la profonda connessione con gli stilemi di Fendi: è un divano ma ha lo stesso studio cromatico, le linee pure e i preziosi materiali delle borse più belle del mondo e degli spettacolari capi pellicce in testa creati da Lagerfeld per la maison romana.

Del resto Fendi Casa nasce nel 1988 su una felice intuizione di Vignatelli prontamente condivisa dalle mitiche sorelle. «A metà degli settanta racconta lui scoppia un incendio in azienda che distrugge tutto tranne l'impianto del poliuritano espanso. Così mi sono messo a produrre gli interni delle Fiat. L'ho fatto per 15 anni, ma a un certo punto ho capito che c'era poco futuro nel settore. In quel periodo stava esplodendo il fenomeno moda in Italia e mi sono chiesto perché non legarmi a un brand importante. Per caso ho conosciuto Anna Fendi e abbiamo parlato del Pequin, l'inconfondibile tessuto a righe del marchio. Le ho fatto notare che era un segno grafico perfetto e lei mi ha chiesto di fare un cuscino e una table habillè. Da lì è nato tutto». Inutile dire che non è stato facile trovare la quadra tra moda e arredamento perché gli stilisti fanno collezioni che durano sei mesi a dir tanto, mentre gli arredi, soprattutto se di valore, sono progettati per durare anni se non tutta la vita. Vignatelli pensa che gli abiti siano l'habitat del corpo, basta pensare un po' più in grande ovvero a un luogo in cui abitare anche con chi ami e con le tue emozioni. Ecco perché lui non batte ciglio quando i suoi ricchi clienti gli chiedono cose a prima vista assurde: una cuccia in coccodrillo foderata di visone per un oligarca russo oppure un letto gigantesco (2,45 x 2,45) per i coniugi Shumacher che all'epoca volevano dormire con i figli piccoli perché lui non era mai a casa. Ci sarebbe anche l'aneddoto del lettino a tre piazze per prendere il sole che lui stesso ha consigliato al miliardario con piscina perennemente frequentata da un trio di bellezze mozzafiato. Il principale mercato di Luxury Living è la Cina paese copiatore per eccellenza e con una vera passione per gli status symbol.

«Fanno delle case megagalattiche senza garage racconta per parcheggiare Bentley, Ferrari e Maserati in strada dove le possono vedere i vicini. Invece quando mi ordinano i mobili devo sempre farmi fotografare con loro accanto al prototipo coì dimostrano agli amici che è un oggetto originale». Luxury Living produce tutto in Italia tranne i tappeti che deve far fare in Tailandia perché noi non abbiamo una tradizione manifatturiera del genere. Per lui il lusso è del tempo libero da passare possibilmente in barca a vela. Ha imparato a navigare da Cino Ricci che gli ha pure insegnato a nuotare con il vecchio crudele metodo del calcio nel sedere.

«Ho pensato di morire spiega ma è stato il più bel regalo che mi potesse fare».

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