Cronache

Il destino delle inchieste sulle Ong è l'archivio

Le procure aprono tante indagini, ma finiscono quasi sempre in una bolla di sapone

Il destino delle inchieste sulle Ong è l'archivio

Le procure aprono inchieste sulle Ong e sequestrano navi dei talebani dell'accoglienza, ma quasi sempre finisce tutto in una bolla di sapone e gli umanitari ad oltranza tornano a fare quello che vogliono davanti alla Libia. Non solo: il sequestro di ieri di Sea watch 3 ha permesso, in punta di diritto, lo sbarco de 47 immigrarti illegali rimasti a bordo. E le Ong ringraziano con tanto di video beffardo.

I talebani tedeschi dell'accoglienza hanno filmato il trasbordo dei clandestini su una motovedetta della Guardia costiera postandolo su twitter con la seguente frase: «La nostra missione umanitaria è finalmente compiuta. Grazie al Comandante e a tutto l'equipaggio». E alla procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio, che ha permesso lo sbarco grazie al sequestro della nave.

La Sea watch 3 il 28 gennaio era stata già graziata dal pubblico ministero di Siracusa, Fabio Scavone, sostenendo che il comandante nel decidere di sbarcare l'ennesimo carico di migranti in Italia e non in Tunisia, il porto sicuro più vicino alla Libia, «non ha commesso alcun reato». La stessa nave dell'omonima Ong tedesca, recidiva, era rimasta sotto sequestro lo scorso anno a Malta per mesi, ma poi è riuscita a riprendere il mare.

La Guardia costiera italiana invia ogni volta alle procure un dettagliato rapporto, che sottolinea come le navi delle organizzazioni non governative continuino a violare le regole, ma non sembra mai sufficiente. Una fonte de il Giornale sostiene «che questa volta è diverso. Non posso fornire dettagli, ma la procura ha ricevuto informazioni che renderebbero stupefacente un finale a tarallucci e vino».

I precedenti non sono incoraggianti a cominciare dai due sequestri di file della Mare Jonio dell'Ong Mediterranea messa in piedi da estremisti no global come Alessandro Metz e Luca Casarini. La nave è bloccata per avere fatto sbarcare 30 clandestini a Lampedusa, ma la procura di Agrigento non ha convalidato il sequestro preventivo della Guardia di Finanza, ma solo quello probatorio. Nonostante la Mare Jonio fosse già stata sequestrata per la stessa ipotesi di reato il 20 marzo, sempre dagli uffici di Patronaggio. Poi il 13 aprile la Ong era tranquillamente salpata, grazie al dissequestro, mentre rimangono indagati il comandante, Pietro Marrone e Casarini.

Uno schema rodato, che ha riguardato anche nave Open arms dell'omonima Ong spagnola. Un provvedimento del gip di Ragusa, Giovanni Giampiccolo, ha disposto il dissequestro dopo che era stata bloccata al porto di Pozzallo dal 18 marzo scorso in seguito al recupero in mare di 218 migranti. Adesso si sta avvicinando dall'Egeo.

Un altro aspetto è che non scatta mai un solo arresto per i talebani dell'accoglienza. Al massimo vengono indagati a piede libero il comandante e il capo missione. Lo stesso copione con Sea watch 3 arrivata ieri a Licata. L'unico indagato è il capitano, Arturo Centore, ma i membri dell'Ong a bordo sono liberi di muoversi senza restrizioni e per ora non rischiano nulla. Anche le grandi indagini sui tempi d'oro, quando arrivavano diecimila migranti dalla Libia in una settimana, sono state chiuse o segnano il passo.

La madre di tutte le inchieste del procuratore capo Carmelo Zuccaro di Catania è stata archiviata dal gip sostenendo che «non ci sono prove di contatti tra Ong e scafisti». L'unico procedimento ancora in piedi è quello della procura di Trapani contro l'Ong estremista tedesca Jugend Rettet e la nave Juventa con tanto di foto e prove raccolte da un agente infiltrato. Però l'inchiesta sta andando avanti da oltre due anni. Le bolle di sapone giudiziarie saranno anche dettate dalla rigorosa interpretazione delle norme, ma le procure non riescono mai ad andare a fondo sulle prove.

L'assurdo è che gran parte di intercettazioni e informazioni d'intelligence sui trafficanti di uomini raccolti dalla flotta europea della missione Sophia o dal dispiegamento Mare sicuro sono coperte da segreto militare e non utilizzabili dalla magistratura.

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