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"Deve marcire in galera, ovunque"

I parenti delle vittime non esultano: «Come potremmo esser felici?»

"Deve marcire in galera, ovunque"

Budrio Ora è «El detenido». Ma per otto mesi e mezzo, Igor con tutti i suoi alias, è stato un killer spietato e poi un fantasma che ha tenuto in scacco le forze dell'ordine di mezza Europa e distrutto due famiglie. La sua cattura è costata, in pochi secondi, altre tre vittime. Ora gli omicidi a suo carico sono sei. Budrio si è svegliata con un sole che via via si è ingrigito. La telefonata che forse qui nessuno aspettava più è arrivata al bar Gallo di Riccardina a mezza mattina. Maria Sirica quasi non ha creduto all'amico che le annunciava la cattura del «bastardo». Poi qui in pochi minuti sono arrivati tutti, anche per sostenere insieme un'emozione altrimenti troppo grande. Lei, maglia rossa, giubbotto beige esce e entra dal bar, la assiste il suo avvocato, Giorgio Bacchelli, che si alterna nel parlare con i giornalisti. La signora è scossa, «peggio degli altri giorni». Da quel 1° aprile la vedova di Davide Fabbri ha un incubo ricorrente: «Sogno quella pistola puntata addosso spiega la signora e continuo a pensare che sarebbe stato meglio morire con Davide». Alla cattura ammette di non aver più creduto da un po': «Ero convinta fosse all'estero e ora voglio giustizia: se restando in Spagna avremo la certezza della pena, meglio che resti li. Qui in Italia non lo voglio, perché già una volta lo hanno rimesso in libertà in anticipo e sappiamo che cosa ha fatto. Davide però non tornerà mai più e io non avrà mai pace».

A volere giustizia sono anche Francesca ed Emanuele, i figli di Valerio Verri, la guardia volontaria che Igor ha ucciso 7 giorni dopo Fabbri: «Come potremmo essere contenti dopo che Igor ha ucciso altre volte prima di essere catturato? Il nostro pensiero va alle vittime spagnole e ancor più ribadiamo che nostro padre quella notte fu mandato allo sbaraglio. I turni antibracconaggio dovevano essere sospesi da subito con un criminale di quel tipo in giro. Invece a chi effettuava perlustrazioni era stata fornita via cellulare perfino l'identikit di Igor. Ma nostro padre era un civile, volontario, pensionato e disarmato».

A Budrio gli amici di Fabbri hanno tolto il lutto alla bandiera, anche la taglia di 50mila euro non è servita alla cattura. Servirà, invece, un sostegno costante alla famiglia, come quello della fondazione Emilia-Romagna per le vittime dei reati. «Serve soprattutto voltare pagina commenta il sindaco Maurizio Mazzanti - . Non avevamo segnali di una cattura imminente, ma non abbiamo mai perso fiducia delle forze dell'ordine». La caccia all'uomo da subito si era spostata nel ferrarese: «Per questo a Budrio questo omicidio è sembrato da subito l'opera di una belva, un tragico, enorme caso, ma isolato». Mazzanti, che ha avviato proprio il suo mandato «in piena ricerca di Igor», vorrebbe solo che tutto finisse. «E che la vita qui possa ricominciare»: per molti è finita, ora con la cattura.

Ma per altri, come per la signora Maria, tutto in realtà è finito, oltre 8 mesi fa.

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