Cronache

Dialoganti e permissivi: addio ai genitori severi

Mamme e papà italiani i meno autoritari d'Europa Ma più di tutti sanno dare indipendenza ai figli

Dialoganti e permissivi: addio ai genitori severi

I genitori all'antica sembrano estinti e la severità con loro. Oggi è una storia diversa, al passo con i tempi, vantaggi e svantaggi inclusi. Passano più tempo con i loro bambini, sono meno rigidi, più attenti. Si informano e, se hanno qualche problema con i loro pargoli, si confrontano anche sui social, dove condividono molti aspetti; dalla salute al sonno, all'alimentazione, ai capricci perfino.

Siamo così: genitori con un approccio meno autoritario, pronti a chiudere un occhio se non addirittura due, inclini a concedere deroghe e fare regali, insomma che ricorrono poco, forse troppo poco a quei no delle generazioni passate, salvo poi sentirsi segretamente in colpa perchè il vecchio modello con cui siamo cresciuti è stato tradito. Niente a che fare con quelle madri e padri del Portogallo, in testa alla classifica con il 70 per cento capaci di dire più spesso un categorico no.

Secondo una ricerca relativa ai metodi educativi nelle diverse nazioni europee pubblicata ieri, i genitori italiani sono risultati essere i meno severi e i più inclini a dare ai propri figli un grado maggiore di indipendenza sin da piccoli, con un numero inferiore che si dichiara «rigido» quando si tratta di punire i propri figli rispetto agli altri genitori in Europa. (I più temibili in fatto di severità sono gli inglesi). La ricerca, commissionata da My Nametags e condotta dall'istituto di ricerca Censuswide ha messo a confronto i comportamenti di 1.463 genitori europei con figli al di sotto dei 16 anni d'età.

Solo il 27% degli italiani afferma di avere un approccio autoritario nel proprio metodo educativo. Il 71 per cento di noi è disposto a spiegare perchè un comportamento è da considerarsi sbagliato, il 67 a ragionare con loro e il 22 per cento ricorre alla confisca dei giochi per scoraggiare le «monellerie». Meno rigidi anche nei loro stessi confronti: sono infatti i più bisognosi di ritagliarsi spazi, a dedicare tempo a se stessi e al proprio partner senza pargoli rispetto invece ai loro «colleghi» negli altri paesi. Oltre l'80% infatti ammette di prendersi periodicamente del tempo per sé, mentre solo il 66% dei genitori nel Regno Unito fa lo stesso.

Che cosa insegnano ai propri figli i genitori italiani? Evidentemente i genitori di oggi si ricordano bene di quando da bambini venivano ripresi a tavola e quei «mangia tutto» e «non alzarti finchè non hai finito» sono eco che ancora risuonano in testa. E allora ecco che sono molti i genitori italiani, il 53 per cento, che si aspettano da loro un buon comportamento in particolare durante i pasti e applicano regole rigide per quanto riguarda i pasti e lo stare seduti a tavola. Gli italiani danno meno importanza ad aspetti quali le buone maniere e la pazienza, rispetto alla Francia, il Portogallo e il Regno Unito, forse perchè noi più degli altri, il 52 per cento, fa affidamento sugli insegnanti quando si tratta di disciplina mentre per i genitori francesi e britannici la percentuale scende intorno al 30%.

E poi eccolo il faro, caposaldo dell'educazione per quel 42 per cento di noi: i nonni. Investiti di pieni poteri, di massima fiducia e di eterna gratitudine, sono il vero punto di riferimento.

Praticamente insostituibili.

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