Politica

Diciotti, chiesta l'archiviazione per Conte, Di Maio e Toninelli

Il tribunale dei ministri ha 90 giorni per decidere se accoglierla

Valentina Raffa

Catania Sul caso Diciotti la procura di Catania replica e chiede di archiviare le posizioni di Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Danilo Toninelli. Lo aveva fatto con il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona aggravato per non avere consentito lo sbarco dei 177 immigrati che si trovavano a bordo della nave Diciotti, poi fatti sbarcare a Catania, ma il Tribunale dei ministri aveva deciso diversamente, chiedendo l'autorizzazione a procedere. Negata, però, dalla Giunta per le immunità del Senato, che ha espresso il suo no al processo per Salvini due giorni fa.

Adesso, dopo la decisione del capo della procura etnea, Carmelo Zuccaro (nella foto), di archiviazione anche per Conte, Di Maio e Toninelli, la parola passa di nuovo al Tribunale dei ministri, nella stessa composizione collegiale che ha valutato la posizione del ministro dell'Interno, decidendo per la richiesta di autorizzazione a procedere. I magistrati Nicola La Mantia, Sandra Levanti e Paolo Corda hanno 90 giorni per esprimersi e la deliberazione non è impugnabile se accoglierà l'archiviazione. A loro anche la facoltà di chiedere nuove indagini. L'iscrizione del premier, del vice e del ministro dei Trasporti tra gli indagati è un atto dovuto, dal momento che la procura etnea ha ricevuto l'incartamento con le note dei tre esponenti del governo, allegate alla memoria difensiva di Salvini presentata al Senato, in cui è sottolineata la piena condivisione della decisione di non concedere l'autorizzazione allo sbarco dei passeggeri della Diciotti, quale espressione della linea di tutto il governo e non solo di Salvini.

Sia che il Tribunale dei ministri decida per l'archiviazione sia che opti per la richiesta di autorizzazione a procedere, il caso Diciotti è destinato a essere ricordato, avendo fatto discutere l'intera Europa. Nel caso di richiesta di autorizzazione a procedere, si riprodurrebbe in Parlamento quanto accaduto nelle ultime settimane per decidere sulle sorti di Salvini. «Sul caso mi sono già espresso nella mia proposta alla Giunta che è stata accolta - dice Maurizio Gasparri, presidente della Giunta per l'autorizzazione a procedere del Senato -.

Se dovessero arrivare le carte in Giunta, sarebbe difficile esprimere valutazioni diverse da quelle che ho fatto per Salvini».

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