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Dietrofront, mugugni e quote rosa. Nuova frenata grillina sulle candidature

Di Maio vuole donne "esterne" come capolista ma non ha ancora tutti i nomi

Dietrofront, mugugni e quote rosa. Nuova frenata grillina sulle candidature

Roma L'appuntamento è al Tempio di Adriano, a Roma, dove il leader pentastellato Luigi Di Maio incontrerà i candidati del Movimento alle Europee. Ma l'attesa è tutta per l'altro annuncio, quello che giustifica la kermesse di oggi. Ossia la presentazione dei - anzi, delle - capilista. Cinque, tutte donne e tutte «aliene» al Movimento. Tanto da far sollevare più di un mugugno a qualche militante. Anche perché, nemmeno a dirlo, una volta di più si deroga al principio delle parlamentarie e del voto online da parte della base. Che ha scelto, dopo due tornate, 76 candidati (tra cui tutti gli undici europarlamentari grillini uscenti), ma che sulle «donne», asso nella manica di Di Maio, non ha potuto (almeno finora) pronunciarsi.

Ecco dunque che per aggiustare le forme oggi il vicepremier e leader grillino fa entrare nel vivo la corsa alle europee, prima incontrando i candidati «scelti» dal voto della rete in un faccia a faccia senza pubblico e telecamere. E poi, nel pomeriggio, snocciolando i cinque nomi delle donne scelte da lui stesso con la benedizione di Grillo.

La lista delle capolista, dopo proteste, dietro front e qualche rifiuto incassato, come quelli di Licia Colò e Luisella Costamagna, perde anche uno dei nomi papabili fino a ieri, Paola Pisano, assessore all'Innovazione della giunta Torinese della Appendino. Proprio il meetup del capoluogo piemontese avrebbe manifestato perplessità sulla scelta, convincendo Di Maio a tornare sui suoi passi. Insomma, la scelta delle capolista «esterne» al club si è dimostrata più ostica del previsto, oltre che indigesta a molti puristi del movimento che non gradiscono l'apertura ai «gentili», non organici al credo pentastellato.

Al momento i nomi sicuri sono due, quelli della manager Alessandra Todde, Ceo di Olidata, nuorese, 49 anni, che si è già dichiarata disponibile e che con i Cinque stelle condivide la passione per l'Innovation technology, che guiderà la lista M5s nelle Isole. L'altro nome è quello della giornalista Sabrina Pignedoli che si occupò delle infiltrazioni mafiose al Nord seguendo l'inchiesta Aemilia per la redazione reggiana del Resto del Carlino (e che ora è in aspettativa). Anche la Pignedoli ha confermato che si candiderà come capolista per il Movimento nel Nord Est. Gli altri tre nomi? La scelta di Di Maio e del «garante» Beppe sarebbe caduta di una funzionaria Ue, su una manager pubblica e su una professoressa universitaria. Le cinque candidature verranno comunque sottoposti al voto della rete con il discusso Rousseau, ma solo per una mera ratifica, visto che le «europarlamentarie», come detto, si sono già svolte e sono terminate. Resta da capire come verrà presa la decisione di affidare alle cinque donne «tecniche» le fila della spedizione a Bruxelles del Movimento in un momento non semplice per il calo dei consensi.

Un dubbio che, parlando alla Stampa, la Todde non comprende, spiegando che, dal suo punto di vista, l'apertura all'esterno «è un segnale di enorme forza».

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