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Dietrofront sullo stadio, Beppe ora frena

Il leader: «Troppo cemento». E i grillini tifano per il veto della Sovrintendenza

Dietrofront sullo stadio, Beppe ora frena

Roma - Te la do io Roma. Trent'anni dopo Beppe Grillo torna a fare quello che gli riesce meglio: lo showman. Prova a far ridere e di solito ci riesce. Il leader M5S è sceso due giorni a Roma, per «vedere come butta». Poi c'è la verità ed è un'altra. Era almeno un mese che aveva indicato la strada per uscire dal pantano: «Virginia, per distogliere l'attenzione dall'inchiesta fa qualcosa di nostro». Solo che Grillo questo attivismo romano faticava a vederlo e così ha deciso di scendere nella Capitale con chi, fin qui, aveva scelto di difendere la sindaca, Davide Casaleggio. Obiettivo: capire se il commissariamento della giunta Raggi deve essere ancora più stringente. Iniziando dal progetto dello stadio che dopo la costruzione potrà essere affittato per trent'anni alla Roma. Per questo Grillo, Casaleggio e pochi intimi si sono chiusi nell'ufficio al Campidoglio dell'avvocato Luca Lanzalone, il professionista genovese mandato dalla sindaca al tavolo delle trattative. Casaleggio ha ascoltato senza fiatare, quasi annoiato. Più interessato è apparso Grillo: «Ma no, è un progetto abnorme, così non va questa è una speculazione edilizia. Bisogna che scendano ancora con la cubatura. Dicono che non ci guadagnano abbastanza?». Solo che la speculazione c'è, ma è un po' più complessa. «Dottor Grillo, chi ci guadagna davvero è un gruppo altamente speculativo, il Raptor Group. Che finanzierebbe il debito per poi ricollocarlo sul mercato e guadagnare quindi sulla commissione: maggiore è il debito, maggiore è il guadagno», ha spiegato Lanzalone.

«Ma con un miliardo e 700 milioni si potrebbero riqualificare tutte le periferie di Roma», ha replicato il comico. Peccato che non si può fare, ci guadagnerebbero solo i romani, «l'economia non funziona così». Qui, oltre al Raptor Group deve guadagnarci pure il fondo immobiliare Starwood, un colosso mondiale capace pure di finanziare le principali tower di Donald Trump e che già tre anni fa è entrata nell'assetto societario della Roma. La cosa a Grillo non piace, meglio lasciare che la Soprintendenza blocchi tutto. Meglio lasciare che sullo stadio di Roma la società di James Pallotta perda la pazienza. Questo è successo lunedì, ieri invece ecco lo show al Teatro Valle, in stato di abbandono. «Io qui ci farei un bel parcheggio! Con un supermercatino e qualche bancarella con la vaccinara», ha scherzato Beppe. E la sindaca: «Allora dovrai passare sui nostri cadaveri!» Ci sarebbe poco da ridere, perché il sopralluogo arriva dopo la polemica scoppiata grazie alle denunce dell'attore Alessandro Gassmann. Il vicesindaco Bergamo si era impegnato a iniziare i lavori entro dicembre, sono cominciati solo tre settimana fa: «C'è tanto da fare, anche gli impianti non sono a norma». Grillo ha fatto la sua battuta, «io qua farei subito una polizza».

Non sapranno governare, ma fanno un sacco ridere.

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