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Diffamazione ai danni della Kyenge. Senato: procedere contro Calderoli

Calderoli dovrà rispondere per aver averle dato dell'orango durante un comizio

Diffamazione ai danni della Kyenge. Senato: procedere contro Calderoli

Palazzo Madama ha concesso l'autorizzazione a procedere contro Roberto Calderoli per diffamazione nei confronti dell’ex ministro Cecile Kyenge. I sì sono stati 126, i no 116 no, 10 gli astenuti. L’Aula ha invece respinto la richiesta per quanto riguarda l’accusa di istigazione all’odio razziale. I fatti risalgono a un comizio tenutosi a Treviglio il 13 luglio 2013. Questa la frase incriminata: "Quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di orango". La richiesta di votazione per parti separate era stata avanzata dallo stesso relatore, Lucio Malan (Forza Italia).

Il Pd aveva chiesto il rinvio della votazione sulla insindacabilità, o meno, nell’ambito del processo penale nei confronti di Calderoli, ma l'Aula ha respinto la richiesta fatta dal capogruppo del Pd, Luigi Zanda, che pur stigmatizzando duramente le dichiarazioni del senatore leghista, aveva spiegato: "Oggi dobbiamo esprimerci su un procedimento penale avviato, che riguarda il senatore Calderoli (che ricordo è anche vice presidente del Senato). Noi riteniamo - parlo del Gruppo del Partito Democratico - che vi sia la necessità di un ulteriore approfondimento. Queste ultime settimane - come tutti i colleghi sanno - sono state molto dense di attività, il tempo a disposizione è stato veramente poco e la delicatezza della questione impone viceversa che ciascun senatore possa essere debitamente informato, possa valutare e possa riflettere".

La richiesta del Pd ha suscitato la dura reazione del Movimento 5 Stelle: "La richiesta del presidente Zanda, fatta nello specifico solo per il caso che riguarda il collega Calderoli - ha affermato Vito Crimi - in considerazione della situazione in cui ci troviamo in questo momento, in pieno clima di riforme costituzionali, in cui un presidente del Consiglio quasi esautora il Presidente del Senato dal suo ruolo, annunciando anticipatamente le decisioni che
avrebbe dovuto prendere il Presidente del Senato, quasi a voler anticipare quell’abolizione del Senato che auspica, ci sa più di ricatto".

"La decisione del Senato getta un’ombra pesante sulla lotta al razzismo, - ha commentato la Kyenge - proprio in un momento durante il quale populismo e xenofobia crescono per la emergenza profughi.

Il mio perdono a Calderoli l’ho dato, ma non si tratta più di un fatto personale".

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