Referendum sulle Autonomie

"Un diritto avere di più". Stranieri e bergamaschi insieme per le aziende

Anche gli immigrati in massa ai seggi nel polo industriale per l'infanzia: "Basta tasse"

"Un diritto avere di più". Stranieri e bergamaschi insieme per le aziende

Telgate (Bg) - È il paradosso che non ti aspetti: la terra dove la Lega ha la maggioranza assoluta è anche quella che calamita più stranieri: 1500 e passa su un totale di 5000 abitanti. Quasi il 30 per cento della popolazione e forse l'incredibile babele di 51 etnie spiega almeno in parte la forza del Carroccio. Ma poi, a spiazzare il visitatore, ecco la straordinaria prova del referendum sull'autonomia, con i seggi multietnici dove hanno votato insieme gli abitanti doc e i nuovi arrivati. I telgatesi ma anche gli indiani, gli africani, i brasiliani, in un mix che non sarebbe riuscito nemmeno ad un fotografo creativo come Oliviero Toscani.

Basta fermarsi all'elegante «Erli Pancaffè», proprio all'ingresso del trafficatissimo paese per capire che i luoghi comuni non spiegano più la realtà. Ramata, una bella ragazza nera come la pece, lascia per un attimo piatti e bicchieri: «Sono nata in Senegal, poi la mia famiglia è emigrata in Francia, da qualche anno ci siamo trasferiti qui con i miei fratelli. Adesso ho la cittadinanza italiana e per questo domenica con papà e mamma sono andata al seggio». Sorride e fa capire che lei è per il Si. Come una signora che invece sta assaggiando un filetto: «Mi chiamo Micheline e vengo dal Brasile, da Recife. Mi sono innamorata di un ragazzo italiano, l'ho sposato e l' ho seguito; poi dopo 14 anni ho divorziato, ora mi dedico a mio figlio, ma domenica ho votato e ho messo il mio Sì sul tablet. Forse per egoismo, perché questo è un posto dove si sta bene, ma vogliamo stare ancora meglio». Insomma, chi arriva da fuori si è integrato, è più leghista dei leghisti ed è più attento alla bilancia dei diritti e dei doveri perfino dei vecchi che giocano a carte al bar sotto le campane e parlano una lingua inespugnabile.

«Davanti ai seggi mi sono meravigliata - conferma al Giornale Monica Rho, prima linea della famiglia che ha creato il fenomeno Cam e conquistato il mondo con i seggioloni e i passeggini - in coda c'erano tanti indiani». Impegnati soprattutto nell'agricoltura ma non solo perché a Telgate, pianura satura di capannoni e laboratori, ci sono anche le aziende che producono plastica e c'è, in pochi chilometri, un formidabile distretto per il bambino con marchi fortissimi come Cam, Brevi, Foppapedretti. «Mio padre Franco, che fondò l'azienda nel '69 insieme al fratello Mario, ripete da una vita che lo Stato dovrebbe almeno lasciarci lavorare e invece si inventano ogni giorno nuove tasse, nuovi adempimenti, nuovi passaggi burocratici. Per questo venerdì sera eravamo in dieci, di tre generazioni, alla chiusura della campagna referendaria a Bergamo. Alcuni illustri colleghi ritengono che il referendum sia inutile, ma io penso invece che oggi cominci una fase nuova. Saremo meno sudditi e forse un po' più cittadini con i nostri diritti».

Alla cena c'erano oltre duemila persone, con una folta rappresentanza di industriali, professionisti, sportivi. E domenica il 54,47 per cento dei telgatesi ha provato il brivido della consultazione elettronica. «Io - dice al Giornale il sindaco Fabrizio Sala - ho inviato una lettera a tutti per illuminare il voto che va ben oltre i confini della Lega». Che qui, pure, ha il 51 per cento.

Sulla stessa linea si colloca il segretario provinciale del Carroccio Daniele Belotti: «La partecipazione nella Bergamasca è stata più alta che nel resto della Lombardia, per questo il successo è di tutti».

Ora comincia il countdown con Roma.

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