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"È un disastro annunciato". Bufera su star e dirigenti

Da Forza Italia all'Usigrai, nel mirino c'è il trasloco da RaiTre della trasmissione di Fazio: scelta sbagliata

"È un disastro annunciato". Bufera su star e dirigenti

Due Parodi non bastano per sconfiggere una d'Urso. E chissà se ai dirigenti Rai potrebbe interessare uno scambio. Barbara al posto di Cristina e Benedetta, ovvero due in cambio di uno come proponeva nel mitico spot del detersivo Paolo Ferrari, quando mamma Rai era la regina incontrastata delle serate italiane. A stracciare il cinquantenne Fabio Fazio invece è stato il settantenne ma più vivace Gianni Morandi, da sempre beniamino del pubblico, con «L'Isola di Pietro». Risultato prevedibile? Dal pubblico sì a leggere quello che emerge dai social ma sicuramente non previsto invece dai dirigenti dell'azienda pubblica che anzi continuano a difendere il loro prodotto e soprattutto Fazio. Eppure il giudizio più corrosivo su Domenica in arriva proprio da un ex direttore, Fabrizio Del Noce. «Una trasmissione a dir poco deprimente. Mi vergogno di essere stato direttore di RaiUno - dice Del Noce - Fa male al cuore vederla ridotta così».

Certo un flop di tanto in tanto non si nega a nessuno ma la Rai sta affondando e visto che sempre di carrozzone pubblico si tratta non stupisce che l'opposizione intervenga a bacchettare le scelte dei piani alti di viale Mazzini. «Crollano ascolti Che tempo che fa e Domenica in. Risultati disastrosi per RaiUno con Fabio Fazio e con le sorelle Parodi», twitta Renato Brunetta, capogruppo Fi alla Camera. E il senatore azzurro Maurizio Gasparri stigmatizza «il disastroso il bilancio del sabato sera e della domenica» evidenziando che con «Fazio, siamo di fronte a un disastro annunciato e cercato». Gasparri sottolinea l'inesorabile perdita di ascolti «dal 14,9 al 14,1 di share nella stessa sera» e chiede la chiusura del programma. Anzi invita la Rai a «chiedere un risarcimento a L' Officina, la società di Fazio che ha spillato milioni di euro dalle casse del servizio pubblico per un programma datato, stantio». Infine Gasparri segnala «la catastrofe della domenica pomeriggio, con il debutto di Domenica In ferma al 12,3 per cento, che ha fatto rimpiangere una volta di più per qualità e ascolti la cacciata senza senso di Giletti». Insomma, conclude il senatore di Fi occorre «cambiare squadra subito o la crisi di RaiUno sarà definitiva, con tutto quello che ne consegue».

Anche il sindacato Usigrai attacca la scelta di traslocare Fazio da RaiTre a RaiUno. «Tre puntate, sempre più giù. Il risultato della strapagata trasmissione di Fabio Fazio è preoccupante: perdere in questo modo la prima serata della domenica è pericoloso - scrive in una nota l'Usigrai - Un errore grossolano trasferire pari pari una formula da RaiTre a RaiUno».

Il popolo del web attacca la Rai e soprattutto Fazio con diversi hashtag tra i quali spicca #BoicottaFazio. Giuseppe Sarno ironizza e si chiede quando «Fazio arriverà ad avere meno ascoltatori di quanti soldi incassa all'anno» mentre Nick Name non ha voglia di scherzare e punta il dito contro i dirigenti di RaiUno chiedendosi se «pagheranno per disastro, anche economico» di Fazio. Peppino 23 invece ricorda che «la volontà del popolo si può applicare anche con il telecomando» invitando quindi a boicottare il programma di Fazio. Chiara Pellegrini ha apprezzato «la grandezza dello scrittore Camilleri» ma aggiunge «la spocchiosità e la mediocrità di Fazio fanno paura».

Anche per la senatrice di Fi Anna Maria Bernini il «passaggio di rete di Che tempo che fa ha causato danni a tutta la Rai».

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